Ieri pomeriggio Taranto ha salutato con gioia, in una concattedrale gremita, l’ordinazione episcopale del tarantino mons. Giuseppe Russo, 57 anni, nominato da Papa Francesco vescovo di Altamura-Gravina-Acquaviva delle Fonti.
La celebrazione è stata presieduta dall’arcivescovo della diocesi ionica, mons. Ciro Miniero. Insieme a lui, vescovi coconsacranti, mons. Nunzio Galantino, presidente emerito dell’Amministrazione del patrimonio della sede apostolica, e mons. Domenico Pompili, vescovo di Verona.
“Sant’Agostino afferma che l’episcopato è ‘compito è incarico di amore’. Tutti gli aspetti e doveri di questo ministero - ha ricordato al neo ordinato nella sua omelia l’arcivescovo Miniero - trovano nell’amore la loro sorgente e la loro forma compiuta. Sappi sempre osare nel nome di Cristo, incarnando l’amore in tutte le necessità spirituali e materiali del tuo popolo, accettando anche di correre il rischio dell’incomprensione e dell’ostilità. Con la forza che viene da Dio affronta il male per vincerlo con il bene”.
Mons. Russo ha studiato filosofia e teologia nel Pontificio seminario romano maggiore ma è anche laureato in ingegneria civile all’Università di Pisa. Ha guidato il Servizio nazionale per l’edilizia di culto della Cei per dieci anni, fino al 2015, poi ha rivestito il ruolo di sotto-segretario dell’Amministrazione del patrimonio della sede apostolica fino al 2022. La sua storia si intreccia a quella dell’Istituto secolare Servi della Sofferenza, fondato da don Pierino Galeone, che ieri ha compiuto 97 anni. Il neo vescovo Russo ha detto di aver scelto la data di ieri per la sua ordinazione come regalo al padre spirituale. “Il ministero episcopale – ha detto – non appartiene al vescovo, non è autoreferenziale, per questo cercherò di fare del mio meglio nel donarmi e chiedo a tutti voi una speciale preghiera per il mio ministero”.
Foto: G. Leva