La comunità di Arnesano ricorda il professore Giuseppe Caione, indimenticato sindaco della comunità, a 50 anni dalla sua scomparsa: “Il sindaco del sociale, un uomo di grande cultura e levatura spirituale”.
Sabato scorso, nella chiesa madre del paese è stata celebrata la messa in suffragio del primo cittadino che morì mentre era in carica: esponente della Dc e delle istituzioni, indossò la fascia tricolore dal 5 dicembre 1964 fino al 16 febbraio 1969, giorno della sua scomparsa.
Al termine della cerimonia ha preso la parola il sindaco di Arnesano, Emanuele Solazzo, che ha ricordato Caione (nato ad Arnesano nel 1910 e laureatosi a Roma) come “nobile figura di uomo e di politico dell’essere e non dell’apparire”. Fu ordinario di lettere italiane e latine al liceo Palmieri di Lecce, letterato, conferenziere e saggista, studioso di Dante e Petrarca, sindaco, presidente diocesano di Azione Cattolica.
“Ha saputo trasferire nella politica, come sindaco di Arnesano, il suo essere cattolico fervente e militante, avendo rivestito - ha sottolineato l’avvocato Solazzo - le cariche di presidente parrocchiale e diocesano di Azione Cattolica, delegato regionale e del Mezzogiorno, membro della Società operaia e avendo ottenuto varie benemerenze tra cui il Cavalierato di San Gregorio Magno. Una personalità che si è spesa per gli altri, che ha vissuto la politica come umano sentire sociale e amore verso il prossimo”.
Nel racconto che fanno di lui coloro che l’hanno conosciuto da vicino, “mi ha colpito il suo cattolicesimo di servizio, in quanto sindaco del sociale, la sua semplicità di vita - ha aggiunto il sindaco parlando dall’altare - fatta di cultura e di attenzione verso il prossimo. Era animato da quella morale umana e cristiana che caratterizzava il suo modo di vivere. Il suo modo di essere lo aveva poi trasferito in ambito politico senza appariscenze. E nonostante i suoi tanti impegni quotidiani, ogni sera il professore Caione era l’uomo del Rosario tra le mani”.
Al termine della messa, il primo cittadino ha donato alla famiglia Caione una pergamena con la riproduzione della “storica” delibera del Consiglio comunale del 5 dicembre 1964 con il verbale dell’elezione e della proclamazione a sindaco di Giuseppe Caione. La pergamena è stata consegnata nelle mani della figlia Stefania, anche lei sindaco di Arnesano negli anni Novanta.
Un impegno in politica e nelle istituzioni, quello del compianto professore Caione, contraddistinto dallo spirito di servizio e dal rispetto anche e soprattutto nei confronti degli avversari. Una scuola del paese porta il suo nome. Punto di riferimento per intere generazioni per la sua missione di cattolico, studioso e amministratore pubblico, il suo ricordo è ancora attuale e impresso nella comunità come nel panorama regionale della cultura. «Nobile e generosa figura, uomo di grande cultura e levatura spirituale», scrive il vescovo Marcello Semeraro parlando di Caione nella prefazione a “L'alba di un giorno”, l'ultimo libro scritto più di mezzo secolo fa dall'ex sindaco (che è stato anche collaboratore della Gazzetta del Mezzogiorno) e pubblicato postumo la scorsa estate.
“La figura del professore Caione sia un esempio per tutta la comunità di Arnesano: la sua testimonianza e i suoi valori ci aiutino a valorizzare la bellezza dell’incontro, della comunione e della condivisione”, ha detto il parroco don Antonio Sozzo durante la messa.