Si rinnova la devozione della comunità di Lizzanello a San Luigi Gonzaga, il santo che servì umilmente i malati tanto da contrarre la malattia della tubercolosi a soli 23 anni.
Era il 1590/91 quando a servizio di Sisto V, Urbano III e Gregorio XIV (succedutisi e tutti e tre morti per malattie infettive) Luigi, già ammalato, trasporta un appestato al vicino ospedale Sant'Orsola di Roma. Questo gesto di carità estrema gli costa la vita ma al contempo gli concede un posto accanto al Padre. Beatificato nel 1605, canonizzato nel 1729, nel 1926 fu proclamato patrono della gioventù.
La festa del 20 e 21 giugno, organizzata da Vito Pascali è alla stregua di una festa patronale alla quale i lizzanellesi partecipano numerosi, sia per i festeggiamenti civili che per quelli religiosi: i vespri precedono la processione per le vie del paese che si conclude con la celebrazione della messa all'interno della Chiesa parrocchiale.
Al termine i fuochi aprono i festeggiamenti civili che vedono le luminarie addobbare le vie principali e la banda distillare il clima di festa dalla cornice dell'antica Piazza San Lorenzo.
“La devozione - afferma l’amministratore parrocchiale don Francesco Morelli - che dimostriamo in questi due giorni, deve concretizzarsi, segnare le nostre vite. San Luigi ci indica la strada, che con umiltà ed amore estremo per il prossimo, si dimostra sicuramente tortuosa ma con una straordinaria ricompensa finale”.