È festa oggi a Monteroni. Soprattutto per i bambini, per i ragazzi. E per le loro famiglie. Stasera alle 19 il card. Marcello Semeraro, prefetto della Congregazione delle Cause dei santi e l’arcivescovo Michele Seccia, tagliano il nastro dello storico oratorio “San Giovanni Bosco”, restituito allo splendore originario.

“È per me motivo di grandi emozioni - confessa l’arciprete don Giuseppe Spedicato - poter essere testimone e protagonista di un evento atteso, desiderato e finalmente realizzato. Il cardinale e l’arcivescovo riapriranno finalmente le porte di un edificio che in oltre sessant’anni di vita ha scritto la storia educativa della comunità monteronese. Di generazioni intere che sono cresciute tra queste mura e in questi spazi fin dalla scuola materna”.

“Accolgo volentieri e con grande senso di responsabilità l’ideale passaggio di testimone - aggiunge - che mi giunge dal fondatore, il carissimo don Antonio Giancane, il quale ante litteram, sul modello di don Bosco, aveva ben compreso che il futuro di una comunità e delle nostre famiglie si gioca sulla scommessa educativa”.

“Educare alla vita buona del vangelo - conclude - sarà la parola d’ordine ma anche la sfida per chi animerà il tempo trascorso dai nostri ragazzi in questo oratorio. Ogni attività e ogni iniziativa non saranno altro che strumenti semplici ma mi auguro anche efficaci per affiancare le famiglie e la scuola nel difficile impegno della formazione degli uomini e delle donne di domani”.

L’oratorio oltre alle aule per le attività laboratoriali e le iniziative pastorali potrà contare anche sul campo di calcetto e sul campo di bocce. Il restauro è stato finanziato dai fondi destinati dalla Regione Puglia e realizzato, su progetto dei tecnici Moretto e Cucurachi, dalla ditta Bonfrate di Monteroni.

Al taglio del nastro oltre al porporato di origini monteronesi, a mons. Seccia e all’arciprete Spedicato, in rappresentanza dell’amministrazione comunale e della cittadinanza tutta, interverrà anche il primo cittadino Mariolina Pizzuto.