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Andrea è stato un grande dono nella sua famiglia, gli amici, la comunità di Monteroni.

 

 

 

Per la serenità con cui ha vissuto la sua sofferenza di disabile: tanta, a volte pesante, sempre protesa a superare le difficoltà.

“È stato una delle persone più buone che io abbia conosciuto”, asserisce, spontaneamente, un sacerdote da sempre amico di famiglia.

I vescovi mons. Ruppi, mons. D’Ambrosio e mons. Seccia lo hanno incontrato direttamente, recandosi più volte al suo capezzale, per attestargli vicinanza ed affetto.

Sino a quando ha potuto essere presente ai momenti di vita parrocchiale partecipando come ministrante alla liturgia, egli è stato assiduo alle celebrazioni (e mons. Ruppi, con squisita attenzione usava sempre affidargli il pastorale durante i riti solenni della parrocchia).

Del resto, si è sempre affidato al Signore, ricevendo con assiduità, unitamente alla famiglia, l’eucaristia e mostrandosi molto sensibile verso la preghiera dinanzi alle immagini sacre presenti nella sua stanza.

È stato tifosissimo del Lecce e dell’Inter: come non ricordare i muri addobbati con foto e souvenir, ricevuti da diversi campioni di calcio, e la fervida e molto coltivata passione sportiva verso le sue amatissime squadre?

Chiaramente, grandissimo merito della preziosa vicenda umana di Andrea è da attribuire alla sua famiglia, che, sostenuta da alcuni medici e volontari ricchi di tanta umanità e competenza, l’ha sapientemente accompagnato con straordinaria dedizione.

Ora, Andrea carissimo, dal cuore di tantissimi amici nasce spontaneo dirti un commosso grazie. Per il tuo sorriso, la forza dell’amore, della fede e della speranza che ci hai donato. Ciao. Sii felice per sempre, nel Paradiso.

La comunità di Monteroni si unirà ai familiari e agli amici di Andrea Spedicato, oggi in chiesa madre alle 16,30 per la celebrazione del rito delle esequie.

 

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