Tradizione e fede s’incontrano nel quartiere della parrocchia del Sacro Cuore a Monteroni, nei giorni della solennità liturgica del Cuore di Gesù.
Giorni intensi, questa settimana, che include il triduo e la festa. Festa di popolo, semplice e senza pretese. O, a ben guardare, vari appuntamenti, con una sola, tenace, pretesa: includere. Ecco la chiave di lettura, una sorta di minimo comune multiplo e massimo comun unificatore.
Il triduo, da ieri sera fino al 23 giugno, vede la presenza di una donna a proporre le meditazioni. Suor Maria Soamiteza, Madre generale delle Suore discepole del Sacro Cuore offrirà in dono la condivisione delle sue riflessioni, partendo dal vangelo del giorno. Una donna che ha consacrato la sua vita al servizio in nome del Sacro Cuore, per respirare aria di fraternità ecclesiale. Attraverso il genio femminile, saprà offrire una prospettiva nuova, che aiuti a rileggere questo tempo, cogliendo i segni della presenza e della tenerezza di Dio e la bellezza, per riuscire a meravigliarci ancora. L’intelligenza, infatti, è il dono di saper cogliere gli aspetti della realtà, ma è la meraviglia che apre il cuore all’affidamento e alla preghiera.
In tempo di Sinodo, camminare insieme è una metafora, per unire la fatica del cammino e la condivisione di ciò che ci accomuna. La processione esprime allo stesso tempo la devozione di un popolo, ma anche la disponibilità a muoversi, a passare tra le strade, percorrendone un tratto insieme, pregando e parlando, come nella vita.
La biciclettata, di sabato pomeriggio 25 giugno, come la fiera mercato di domenica mattina, porgono il fianco, forse, alla suggestione del piccolo mondo antico, tanto più affascinante, quanto più si nutre di nostalgia. D’altra parte invece sarebbe auspicabile pensare a un mondo a misura d'uomo, dove sia possibile ritrovare il gusto di una gioiosa passeggiata in bici, accompagnata dall'impegno delle catechiste e dal loro entusiasmo, insieme all'entusiasmo dei bambini e ragazzi che hanno vissuto un anno catechistico non semplice e per nulla scontato. La fiera-mercato invece racchiude la possibilità di ritrovare il piacere di incontrarsi senza fretta, l'attenzione e il rispetto verso il lavoro dei commercianti. Il vociare gioioso della fiera racchiude la possibilità di incontri inaspettati e graditi ben oltre le esigenze del mercato fine a se stesso.
Gli incontri al di fuori del recinto sacro del tempio proseguono, sabato sera, con un Concerto per la pace, curato dalla banda intitolata al maestro Rocco Quarta. La pace richiede spazi di riflessione, tempo per essere costruita dentro e fuori di noi. La musica, restituendoci alla nostra umanità, ci permette di pensare a itinerari di riconciliazione, che allargano gli orizzonti ad ogni guerra, anche quelle dimenticate, maturano nella preghiera e si esprimono nei gesti concreti. Come ricorda don Tonino Bello, occorre pensare mondialmente e agire localmente.
Sarà poi la volta di lasciarsi coinvolgere dall’entusiasmo, dalla passione e dall’amore per la musica e per le nostre radici espresso dai giovanissimi e talentuosi adolescenti che compongono il gruppo “Ientu te sciroccu”. I nostri giovani crescono così, allora il loro impegno ci autorizza a immaginare un futuro di speranza.
Domenica 25 giugno è una serata: sul palco saliranno i ragazzi che frequentano il Centro gestito dall’organizzazione di volontariato “Giovani e persone con Disabilità” Odv di Monteroni di Lecce. Ci offriranno il saggio del loro lavoro nel laboratorio teatrale e in quello musicale. “Peter Pan visto da noi” è il titolo dello spettacolo teatrale realizzato con la guida di Luisa Ruggio.
Poi “Pizzica e core”, spazio alla musica popolare, con i canti e spazio a quei talenti, che per alcuni sono evidenti, per altri hanno bisogni di essere messi in luce. Il tutto grazie alla vitalità, e alla capacità di lasciarsi coinvolgere di Claudia Giannotta. E alla fine si scopre qualcosa in realtà evidente: non si cresce che insieme, così che mentre si prova a donare, si scopre la bellezza di quanto si possa ricevere: tu chiamale, se vuoi emozioni. Un avvincente scoperta di quanto sia arricchente riconoscere nell’essere semplicemente persone, la valorizzazione della diversità come occasione di autenticità umana, per cui le schematizzazioni possono variare. Il genere umano può essere suddiviso in svariati modi: uomini o caporali, egoisti e altruisti, abili e diversamente abili. Più semplicemente, accogliendo quei limiti e quelle ferite, anche interiori, che ci rendono umili e unici, è bello pensare che ci siano in realtà persone ordinarie e persone straordinarie, semplicemente.
Concluderà la serata la band “Progetto Pangea - Live session”. Non c’è che una sola terra, un solo pianeta, coltivare il sogno di essere parte di un unico disegno, che valorizzi le peculiarità di ciascuno senza lasciarsi avvincere dai pregiudizi, ma vincendo i recinti con sguardi ampi, traduce in termini giovanili il sogno che Papa Francesco esprime in modo altissimo e profetico nella lettera enciclica “Fratelli tutti”.
Siamo tutti cultori e custodi dello stesso ambiente, per il bene, la salute e la pace di ciascuno, come persone, come famiglie e come popoli. Dunque, lunedì 27 giugno, su proposta e invito del comune di Monteroni, gli Artisti liberi indipendenti (Alibi) di Tricase offrono l’opportunità di sorridere e di pensare con lo spettacolo “Muttura”.
Giorni intensi, dunque, per divertirsi e per pensare, per crescere insieme. Ognuno secondo le proprie possibilità e la propria sensibilità potrà cogliere l’aspetto che più ritiene significativo.
In fondo, il bello della semplicità è che può passare inosservata, oppure può riuscire a sorprendere. Per questo però non basta la volontà, serve essere disposti all’accoglienza.
*parroco della comunità parrocchiale del Sacro Cuore in Monteroni