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Il pellegrinaggio della statua della Vergine della Medaglia Miracolosa in Salento prosegue a Monteroni.

 

 

 

Dopo la tappa in Santa Maria dell’Idria in Lecce, il pellegrinaggio della sacra effigie della Beata Vergine Maria Immacolata della Medaglia Miracolosa, benedetta da Papa Francesco lo scorso 11 novembre in Vaticano con indosso la corona del rosario che il Santo Padre, personalmente, ha voluto porre al collo della statua, davanti ai promotori del pellegrinaggio, prosegue nella parrocchia Matrice Maria SS. Assunta di Monteroni dove verrà accolta, domani 10 aprile alle 16.30, dal parroco don Giuseppe Spedicato con la lettura del Messaggio della Medaglia Miracolosa a 190 anni dall’apparizione a Santa Caterina Labouré.

Alle 18.30, come da programma, la recita del rosario meditato mentre alle 19 la celebrazione della messa prefestiva con benedizione e distribuzione della Medaglia Miracolosa: “una miniatura che riassume in tutto la mariologia… una ‘microapocalisse’, ossia un insegnamento globale della Chiesa sulla Madre del Cristo, proposto per immagine e allegoria”, come già asserito dal filosofo cattolico Jean Guitton.

“I raggi simboleggiano le grazie che la Santa Vergine ottiene per coloro che gliele domandano”, come in passato rimarcato dal mariologo francese René Laurentin. Domenica 11 aprile, festa della Divina Misericordia, le messe delle 8.30 e delle 10.30, celebrate davanti al simulacro, saranno caratterizzate dalla preghiera per tutte le famiglie e per i malati. La Vergine della Medaglia Miracolosa, infatti, continua ancora oggi, dopo 190 anni, a vegliare sull’umanità intera e viene pellegrina a visitare e incontrare le Comunità ecclesiali sparse per l’Italia dando compimento alla promessa d’amore contenuta nel suo Messaggio: “Io stessa sarò sempre con voi…abbiate fiducia…non scoraggiatevi”. Alle 16 essa sarà poi condotta alla meta successiva ovvero la cattedrale di Ugento. Un pellegrinaggio popolare per ridonare speranza e fiducia in questo tempo difficile, dominato dall’emergenza sanitaria, nello spirito della prima apparizione alla giovane religiosa vincenziana Caterina Labouré, nella notte tra il 18 e il 19 luglio 1830. In una Francia scossa da una seconda rivoluzione e dilaniata da lotte fratricide, ecco che Maria interviene nella Storia: “Sono con voi e se venite a me troverete consolazione”. Le parole della Santa Vergine valevano allora e valgono tuttora: “I tempi sono molto tristi. Disgrazie verranno ad abbattersi. Il mondo intero sarà sconvolto da calamità di ogni genere. Ma tu vieni ai piedi di questo altare, qui le grazie saranno sparse su tutte le persone che le chiederanno con confidenza e fervore…ho sempre vegliato su di voi”.

Maria è vicina a chi si trova nella prova, è madre soprattutto di coloro che oggi sono più in difficoltà: donne e uomini che vivono il dramma della sofferenza causata dalla pandemia, negli ospedali, nelle case di riposo per anziani e in tutte le strutture per poveri e immigrati. Ella ci invita ai piedi dell’altare, nella semplicità più totale, come suggerisce il Vangelo, sta a ciascun figlio accogliere con fiducia il tenero invito della Madre celeste.

 

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