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Immersi nella più verde natura e nella frescura, un pullman di giovanissimi della parrocchia Santa Maria del Popolo in Surbo, insieme agli educatori, le cuoche ed al parroco don Mattia Murra, hanno vissuto l'esperienza annuale del camposcuola parrocchiale.

 

 

Una volta giunti a destinazione, si son trovati di fronte meravigliosi paesaggi bucolici appena fuori dalla finestra delle loro stanze. Gli stessi paesaggi che San Benedetto e San Francesco ricercavano per immergersi nella preghiera e nella vita monastica. Sono entrati nel vivo del campo, iniziando quest’avventura con l'introduzione del tema scelto: “Pesci piccoli”. La scelta è venuta da un'usanza che avevano i primi cristiani per riconoscersi, ovvero tracciare per terra un pesce, simbolo di Gesù Cristo. Anche loro si son scoperti “piccoli pesci” che vivono nell'immenso mare del mondo, non come singoli, ma come gruppo, come comunità che si muove tutta insieme. Liberi di nuotare, di seguire le correnti e la marea, di esplorare gli abissi più profondi e risalire a veder la luce in superficie. Consapevoli che Gesù, il pescatore, avvolge tutti in una grande rete d'amore.

Tanti sono stati i momenti in cui i ragazzi, hanno potuto ritrovare quella pace, quel silenzio interiore, quel credere in se stessi, che a volte durante la frenesia della vita quotidiana, ci dimentichiamo di vivere. Insieme alle attività, ai momenti di deserto ed alle riflessioni guidate, non è di certo mancato il divertimento, le varie serate a tema come la notte degli Oscar, i giochi d’acqua e la piscina.

Il filo rosso che tiene insieme tutto questo, resta sempre l'amore del Signore, celebrato ogni giorno nell'Eucarestia. Il campo, come più volte sottolineato dall’arciprete, don Mattia, è un piccolo passo che deve servire a riaccendere e mettere in moto la vita spirituale. Dopo cinque giorni sono tutti tornati a casa stanchi ma felici, con tanti amici in più e soprattutto un'amicizia più profonda con Gesù.

 

 

 

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