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Squinzano e Trepuzzi per dare un volto nuovo alla marina che i due comuni amministrano in comproprietà dopo averlo rilevato insieme dal comune di Lecce qualche anno fa.

 

Dando seguito all’iniziativa di qualche settimana fa tenutasi a Casalabate, questa mattina una delegazione del comune di Trepuzzi composta dal sindaco Giuseppe Taurino, dall’assessore ai LL.PP. Oronzo Valzano e dal dirigente dell’ufficio tecnco, Giancarlo Florio, e una delegazione del comune di Squinzano formata dal sindaco Gianni Marra e dall’arch. Tonio Garzia (componente dell’ufficio di piano), si sono incontrate intorno ad un tavolo, nella sala giunta del Palazzo comunale di Trepuzzi assieme all’ing. Tommaso Farenga (incaricato per la redazione sul piano delle coste), per esaminare lo studio di fattibilità sulla rigenerazione ecologica della marina di Casalabate, elaborato da Matteo Di Venosa (docente di urbanistica presso il dipartimento di architettura dell’Università di Pescara). Nell’incontro preliminare di questa mattina, sono state condivise le progettualità delle due municipalità interessate alla marina di Casalabate, con l’intenzione di promuovere un unico coordinamento che permetta di avviare un dialogo istituzionale con il Governo nazionale, con la Regione e il Comune di Lecce, tale da permettere di inserire strategicamente le opere pensate dalle due Amministrazioni negli strumenti legislativi e di finanziamento a disposizione. Si rende perciò necessario, nelle diverse esperienze di redazione del PUG, avviare un laboratorio urbano, con il coordinamento dell’Università del Salento, in grado di guidare il lavoro delle due Amministrazioni nell'elaborazione dei rispettivi strumenti urbanistici e interventi infrastrutturali nella marina di Casalabate.

“Crediamo fortemente in questo progetto - ha detto il Sindaco di Trepuzzi Giuseppe Taurino congiuntamente al collega di Squinzano Gianni Marra- si tratta di un’occasione unica. Noi sosteniamo infatti, come la proposta del Cis di Lecce, debba necessariamente coinvolgere il comune capoluogo di provincia, perché è impensabile uno sviluppo della costa complessivo che non tenga conto dell’intero tratto, tale da sviluppare un concetto unitario comune in merito a quelle che sono le problematiche d’interesse condiviso di un’area vasta, come il Parco del Rauccio, il sistema dunale e di difesa costiera”.

“Questo progetto di rigenerazione ecologica è molto importante - ha ribadito Matteo Di  Venosa -  perché consente di attivare sul territorio delle ricerche applicate, che permettano uno sviluppo sostenibile. Casalabate può diventare un laboratorio urbano in cui sperimentare azioni di sostenibilità che tengano conto delle fragilità esistenti sul territorio ma inneschino ipotesi di riqualificazione e valorizzazione territoriale. L’Università è al servizio del territorio, e questa può diventare una delle sperimentazioni in cui gli Enti locali, i soggetti interessati e il mondo della ricerca si mettono insieme e lavorano per promuovere sviluppo sostenibile”.

 

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