L’immagine dei tavoli sinodali della XVI Assemblea generale Ordinaria del Sinodo dei vescovi (4-29 ottobre 2023), con la presenza anche di laici e donne, interpreta e dà forma al nuovo stile della Chiesa del terzo millennio.
Il ‘Sinodo sulla sinodalità’, fortemente voluto da Papa Francesco come tema che ha attraversato già i tempi antichi della Chiesa, ha aperto diverse questioni, a partire “dall’accettazione della ‘sinodalità’ quale caratteristica ontologica della Chiesa cattolica, che significa aprire processi senza l’ansia di chiuderli”: così afferma il prof. Pierluigi Consorti.
Nella pubblicazione della Relazione di sintesi (LEGGI) di questa prima sessione di assemblea (la prossima è prevista nell’ottobre 2024) è indicato come tutti i singoli punti del testo siano stati approvati con la maggioranza qualificata richiesta, di almeno due terzi.
L’assemblea sinodale rilancia nel documento “l’apertura all’ascolto e all’accompagnamento di tutti, compresi coloro che hanno subito abusi e ferite nella Chiesa”; così anche nella Lettera al popolo di Dio (LEGGI), testo esortativo del Sinodo pubblicato il 25 ottobre scorso.
A fronte della delusione di una parte del popolo di Dio per la mancata decisione su alcuni considerati temi-chiave della volontà riformatrice della Chiesa di Papa Francesco (i preti latini dovranno ancora essere celibi e le donne non potranno ancora accedere al diaconato), i temi messi sul tavolo esprimono una visione nuova a 360 gradi su tre parole fondanti: comunione, partecipazione e missione, che hanno aperto strade nuove non sempre attenzionate.
Comunione: Padre Giacomo Costa, consultore della Segreteria generale del Sinodo, chiarisce che all’interno dell’assise le diversità sono state raccolte in una profonda comunione che non le cancella ma le sa accogliere.
Partecipazione: grande attenzione al fedele laico, che sappia vivere la propria condizione di vita in ogni ambito (famiglia, lavoro, politica, etc.) in modo da non tradire questa funzione assegnatagli dal Concilio Vaticano II (Cfr. Christifideles laici).
Missione: la Chiesa da sempre, soprattutto su sollecitazione dei papi del suo tempo (Pio XI e Pio XII), vive in stato di missione per adempiere all’ultimo comandamento di Cristo (Mc16,15), consapevole di dover continuamente adattare la sua azione alle necessità del tempo storico in cui vive.
Per il card. Mario Grech, segretario generale del Sinodo dei vescovi, il testo finale dell’Assemblea funge da ponte tra l’assemblea sinodale che si è appena conclusa e la prossima di ottobre 2024, come “esperienza che non finisce oggi, ma che continuerà”; testo dal quale “emerge che la Chiesa è in uscita e sta creando spazi per tutti, nessuno escluso”, soprattutto creando “spazio allo Spirito”.