C’è un momento fondamentale nella storia dell’uomo e del mondo intero in cui tutto è cambiato: il momento in cui un uomo è uscito vivo dal sepolcro. Da quell’istante la morte non è più stata la parola definitiva sul destino umano ma l’inizio di una nuova esistenza, di una nuova vita, quella vera, inaugurata dall’umile figlio del falegname di Nazareth: Gesù!
Per Papa Francesco, dopo i veloci cambiamenti epocali degli ultimi decenni, siamo in un ‘cambio d’epoca’. La fede, che non è più presupposto di vita, sembra aver lasciato lo spazio ad un vuoto inconsistente edonismo diffuso: così si è espresso il teologo don Matteo Fabbri nell’incontro giovedì scorso nel salone dell’episcopio in Piazza Duomo a Lecce, alla presenza dell’arcivescovo Michele Seccia, sul tema La proposta cristiana: la Chiesa nella storia e la sfida del tempo presente.
Le celebrazioni della Settimana Santa cominceranno per Papa Francesco con la messa della Domenica delle Palme, il 24 marzo, alle 10 in Piazza San Pietro.
“Siamo noi la gioia e la speranza. Siamo noi la novità del mondo. Porteremo il nostro canto di pace e un sorriso per chi non ce l’ha più”.
Ancora un nuovo appello accorato da parte di Papa Francesco per la pace in Ucraina, Terra Santa e nel mondo affinché le controversie vengano risolte con il dialogo ed i negoziati e non con stragi da entrambe le parti.