“Fu autore soprattutto di quelle piccole figure e di quei gruppetti deliziosi, riproducenti quasi tutti costumi napoletani che avevano una caratteristica speciale: erano riconosciuti anche da lontano senza bisogno di dare uno sguardo alla firma”.
Così parlò nel 1916 lo storico Enrico Giannelli, nato ad Alezio, dello scultore Francesco De Matteis.
Il De Matteis nasce a Lecce il 25 febbraio 1852 e, fin da giovane, frequenta la bottega di uno dei primi scultori in cartapesta leccese Achille De Lucrezi che annoverò tra i suoi allievi Salvatore Bruno e Giuseppe Manzo.
La sua indole artistica lo spinge a Napoli per frequentare l’Istituto di belle arti e dove conosce illustri maestri: Stanislao Lista, per l’insegnamento della scultura e Gioacchino Toma, per ciò che concerne il disegno.
Scultore dotato ed innovativo supera le tradizionali forme accademiche e si distingue per l’abilità di raffigurare le figure popolari del suo tempo.
Scugnizzi, acquaiole, menestrelli, popolane e musicanti, riproposti sempre in maniera spigliata ed in pose tratte dalla quotidianità.
La sua nomea cresce al punto da essere convocato, insieme ad altri illustri artisti, a decorare il Gran Caffè Gambrinus e la facciata del Teatro Mercadante, ex Teatro Del Fondo, in Napoli ed il Teatro Comunale di Santa Maria Capua Vetere.
Nel 1898 è invitato alla realizzazione, nella sua città natia, del monumento al Toma collocato, inizialmente, in piazzetta Falconieri.
Gli ultimi anni della sua esistenza, morirà a Napoli nel 1917, gli vive collaborando, saltuariamente, con la prestigiosa manifattura di ceramiche Cacciapuoti.
Le sue opere si possono ammirare, tutt’oggi, oltre che in raffinate collezioni private, anche in importanti musei.
A Lecce, presso il Must - Museo storico di Lecce, le opere del De Matteis potranno essere visitate fino al 13 settembre 2022 in una singolare mostra.