Nell’ambito del Progetto di divulgazione e conoscenza degli autori emergenti del Salento, presentazione a Lecce presso la Tipografia del Commercio stasera alle 18,30 del libro “Il servitore di carte. Lecce, A.D. MDCXXXI” di Giovanni Diurisi.
Una Lecce quotidiana del ‘600, uomini e donne della nobiltà e del popolo, artigiani, professionisti, sacerdoti, ceto numeroso e di prestigio nella “città -chiesa”, si anima con le sue luci e le sue ombre il 9 aprile, a partire dalle 18.30 negli spazi espositivi della Tipografia del Commercio di Alberto Buttazzo, in via dei Perroni, 21, che della custodia della memoria storica ha fatto la sua cifra identificativa.
Viene presentato il libro “Il servitore di carte. Lecce, A. D. MDCXXXI” (Pensa edizioni) di Giovanni Diurisi, medico, primario ospedaliero del pronto soccorso, personalità dagli svariati interessi culturali, dalla musica, all’arte, alla storia. A questi aggiunge il piacere della ricerca, condotta con il piglio dello scienziato, la passione per la scrittura chiara e rigorosa e l’amore per la propria terra di cui salvare e tramandare le memorie.
L’evento è organizzato dal Comitato promotore per l’educazione, la scienza e la cultura di Lecce e da “La Tettoia”, circolo degli scrittori salentini, nell’ambito del Progetto di divulgazione e conoscenza degli autori emergenti del Salento.
L’opera è un affresco costruito attraverso la consultazione di una gran mole di documenti, atti notarili, resoconti di archivio, componimenti poetici e musicali. Mette in scena il lavoro, la miseria, il lusso, la sofferenza, la gioia di personaggi, attori di una Lecce inusuale nello scenario dell’atipico barocco leccese, con il suo spazio anisotropo e l’effervescenza esuberante della decorazione, complice la malleabilità della pietra dalle calde sfumature cangianti alla luce del sole.
Lo spunto è offerto da un censimento realizzato nell’A D 1631, come recita il sottotitolo del libro. Lo Status Animarum Civitatis Lytii de anno MDCXXXI, conservato nell’Archivio Vescovile leccese, rappresenta un’affascinate fotografia, interessante dal punto di vista storico, sociologico e umano, che coinvolge emotivamente e riporta indietro nel tempo, grazie alla scrittura di Giovanni Diurisi.
Un’opera che ha il rigore del saggio e la dimensione accattivante del romanzo storico ed in cui spicca la figura di mons. Scipione Spina, che, originario di Napoli, fu vescovo di Lecce del maggio del 1591 al marzo 1639, quando morì all’età di 97 anni e fu sepolto nel Duomo. Accanto a lui il fedele servitore Giovannino, popolano saggio e ricco di risorse: un incontro di anime complementari nella loro diversità.
Introduce la serata Pompeo Maritati, coordinatore del Comitato promotore per l’educazione, la scienza e la cultura di Lecce. Dialoga con l’autore Maurizio Nocera, antropologo e scrittore.
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