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Alcune volte, anche per passare il tempo, verrebbe di ascoltare i discorsi “a bocca chiusa”, come ventriloqui, che le statue si scambiano quando tutti passano, guardano, fanno foto o, come si dice oggi, selfie...

E allora, così per gioco facciamo finta di trovarci in un luogo reale e di ascoltare il dialogo surreale di alcuni personaggi irreali, cioè i telamoni della Basilica di Santa Croce a Lecce. Chi sono i telamoni? Sono quelle tredici statue che hanno sulle spalle la balaustra della Basilica, che per comodità chiameremo come si fa oggi con le iniziali e il numero, da T1 da sinistra a T13 a destra. Quelli che sanno dicono sempre che qui si concentra quella che riconoscono come “architettura parlante” per eccellenza.

                                                                                                                     

T4: Finalmente! Non ce la facevo più. Era ora che togliessero sto’ sipario!

T5: Questo fatto di essere tappati quasi ogni 20-30 anni sta diventando pesante, più di questo balcone! E poi per tutto questo tempo!

T11: 850 giorni, per essere precisi!

T6: Quando si tratta di numeri, l’arabo li dà precisi!

T7: Ah! Ah! Ah! Arabo… Numeri…. Forte!

T1: Non siamo arabi, ma turchi! E ci hanno messi qua dopo la battaglia di Lepanto come trofei di guerra! Non bastava l’africano? O non potevano mettere un cinese per rappresentare quest’Onu ante litteram?

Sapienza (statua in alto a destra): come siete ignoranti! Ma se proprio mentre vi stavano scolpendo Matteo Ricci stava tendando di entrare nelle grazie dell’imperatore cinese. Fino allora era un popolo impenetrabile.

T12: Chi è questo Matteo Ricci?

T6: Un gesuita che si vestiva come un bonzo per entrare alla corte dell’imperatore…

T7: … della dinastia dei Ming!! Cerco un centro…. Ah aha ha

T3: Ma era parente dell’architetto che ha fatto la parte sotto di noi?

T13: No! Quello era Ricciardi, non Ricci!

T9: Anche se poi tutti lo chiamavano Beli Licciardo!

T6: Avevano anche loro problemi come te…

T7: …con il T9! Ahahahah!!

T2: Quanto siete stupidi, sempre a ridere! Sembrate i Muppeth Show! E poi mi distraete i pupi che stanno mangiando e hanno una fame lupigna. Sono rimasti a digiuno per tutti i giorni che ci hanno chiuso perché giocavano con tutti i visitatori che sono saliti qua sopra! Saranno stati centinaia!

T11: 17123 ospiti, per esattezza!

T12: L’hai contati uno ad uno? O per i gruppi ha fatto alla buona misura?

T11: I gruppi sono stati 4823, se lo vuoi sapere!

T12: Hai sentito, T10? E tu non dici nulla? Perché fai l’orso?

T10: Che cosa devo dire? A me davano fastidio! Tutta quella gente che passava, ti toccava, di guardava negli occhi… Uno non può stare nel suo silenzioso letargo. Volevo vedere loro al nostro posto! Per noi era come se stessimo in un ospedale per essere curati dai dottori, in questo caso i tecnici, scalpellini, artisti, eccedera… Bravissimi, competentissimi, anche con queste nuove medicine che hanno messo a punto all’Università. Ebbene immaginate in un ospedale dove ci sono i malati e dopo il passaggio dei medici si organizzano le visite guidate con 4823 gruppi che ti guardano le tonsille e la pupilla dilatata…

T4: Ma stai sempre a lamentarti; il solito Orso. Invece è stata una cosa bellissima. Visti da vicino non solo siamo più belli, si può apprezzare meglio quello che hanno fatto quei giocherelloni degli Zimbalo, padre e figlio o quel megalomane di Cesare Penna, l’unico ha lasciato il suo nome. Ma soprattutto speriamo che possano rispettare meglio noi e i nostri fratelli sparsi per tutta la città. Ci hanno sempre visti nudi, così ci hanno visti sotto la coperta e l’impalcatura.

T6: Siamo stati come la Maya desnuda…

T7: … e la Maya vestita! Ahahahah…

T8: Nudi o vestiti adesso siamo più belli e luminosi. Potrebbero farci un documentario sopra!

T4: Richiamiamo Alberto Angela così almeno questa volta ci vede “nudi” e non sarà costretto ad usare vecchie foto. L’aveva detto che saremmo ritornati ad incantare chiunque venga a visitare Lecce.

T10: Basta che non ci fa un documentario come quello di Carmelo Bene

T1: Poetico… Io ero bello… Vi ricordate quando venne a riprenderci…

T6: Venne… che parolone! Mandò uno per qualche scatto… Ma il risultato… Nostra Signora dei turchi…

T7: Ora pro nobis! Che mal di testa!!

T8: Vi lamentate voi e io cosa devo dire; il putto che mi balla continuamente sulla testa con una corona più grande di lui.

T6: A me e a T7 i putti ce li hanno spostati durante uno dei restauri. Questi almeno se ne stanno belli belli.

T7: Bravo! Tu sì che dici le cose papale papale! Ahahahaha!

T1: A me, dopo tanti secoli mi fa male la schiena! In modo particolare la T2 e la T3…

T3: Cosa centriamo noi!!! Noi non abbiamo fatto nulla!

Fortezza (Statua in alto a sinistra): Ma cosa avete capito! Il leone si riferiva alla colonna vertebrale. Che ignoranti!

T4: comunque, a proposito di spostamenti, questa chiesa è nata per uno spostamento. Quando Carlo V volle sistemare e ingrandire il Castello fece spostare qui la chiesetta di Santa Croce che stava lì.

T11: E gli altari che nel tempo poi sono stati spostati, ops… traslati si dice, da qui a San Matteo o in Cattedrale? Vi siete dimenticati?

T1: Fino a quando Giuseppe Bonaparte non spostò proprio i Celestini da qui e si prese tutto. Che brutto periodo! Non vi ricordate quando l’Intendente Ferdinando Cito la diede a quello che ne fece una stalla per i cavalli? Come si chiamava…

T12: Mesciu Cicciu Rizzo, si chiamava!

T6: Tu, poi, quando si tratta di equini…

T7: … Sei a cavallo! Ahahaha….

T13: Ma io dico, quel fulmine che è caduto nel 1735 e distrusse l’organo non avrebbe potuto sbriciolare voi ed evitarci le vostre battute del… calcio?

T11: Guarda che fu nel 1731! E quei due non li avrebbe distrutti neanche una bomba della II guerra mondiale!

T13: È chiaro! Ci costruirono davanti un muro più grande di quello di Trump!!! Altro che quelle quattro impalcature che ci hanno messo davanti adesso!

T11: Quattro? Per la cronaca erano: 200 elementi del telaio, 400 pedane, 2000 tubi e 7000 giunti; per una altezza di 40 metri. E scusa se è poco!

T2: Ma la volete finire che i gemelli stanno mangiando, altrimenti poi non dormono? San Celestino, vuoi farli stare zitti?

San Celestino: Io mi rifiuto di dire una parola!!!

San Benedetto: Santu Ronzu, Ora et implora il Padreterno, tu che sei de li Santuni, ca faci meraculi a megliuni, fanne stare citti sti telamuni!

Legenda: I telamoni in ordine sparso:

T1: turco che insieme a T9 e T13 dovrebbero rappresentare i turchi sconfitti a Lepanto (1571);

Il Cielo è rappresentato dalla lupa con i gemelli rappresentano la costellazione dei gemelli; così come Ercole (T5), l’orsa (T10) e Pegaso (T12).

La terra è rappresentata dall’africano (T3) e dall’arabo con il turbante (T11).

Al centro ci sono i protagonisti della Lega cristiana che vinse a Lepanto: Il Dragone (T6: il papato), l’Aquila (T7: l’impero) e il Leone (T8: Venezia)

Alcuni telamoni rappresentano, secondo alcuni studiosi, anche le famiglie o le città che furono accanto alla Lega cristiana come: la lupa (T2: Roma), il grifo (T4: Genova), Ercole (T5: il Granducato di Toscana), L’Orsa (la famiglia degli Orsini) e Il Pegaso (L’intera Europa).

I putti sulla balconata che giocano con mitre, tiare e corone rappresentano il potere spirituale e temporale della Chiesa sul Cielo (costellazioni) e sulla Terra (i popoli).

Le due statue rappresentano la Fede/Fortezza (quella a sinistra) e l’Umiltà e la Sapienza (quella a destra).

Le frasi in corsivo attribuite a San Benedetto sono riportate sulla tela di un altare laterale della Basilica che ricorda il Miracolo di Sant’Oronzo che salvò Lecce dal terremoto del 20 febbraio 1743.

 

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