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Una giornata di spiritualità è un momento di sosta nella vita cristiana, in cui un gruppo di persone o singoli fedeli si ritirano in una casa di preghiera o in un luogo raccolto e isolato - come un monastero - per pregare, ascoltare la Parola di Dio e rileggere la propria vita alla luce della fede.

 

 

 

 

Un momento per comprendere maggiormente se stessi, il senso della propria esistenza e la volontà di Dio su di essi e sul servizio che si può svolgere alla Chiesa e al mondo contemporaneo. Giornata che può essere svolta in diversi modi ma che convergono sul favorire un incontro con Dio e l’ascolto della sua Parola viva e attuale.

La Scuola diocesana di formazione teologica (Sdtf) ha inaugurato il nuovo anno formativo lo scorso 10 ottobre presso il Centro di pastorale e cultura “San Giovanni Paolo II”, con un primo momento di spiritualità in preparazione al Giubileo 2025 dal tema: “Dieci minuti con Te”, con testimonianze sulla preghiera da parte di un laico, una coppia di coniugi e una monaca benedettina (LEGGI).

A questo, domani giovedì 12 dicembre seguirà un secondo momento di spiritualità alle 16:30 presso il monastero delle Benedettine di Lecce, per sperimentare la pratica della Lectio Divina sotto la guida di Suor Luciana Mele. Luogo e tempo privilegiato nella vita monastica è quello della lectio divina, di antichissima tradizione, eppure sempre grande ricerca della novità evangelica alla luce dello Spirito; incontro che necessita di un’unica condizione quella del silenzio e del raccoglimento. Nella volatilità delle mille parole e messaggi che ogni giorno invadono la mente ed il cuore, si sente il bisogno di doversi radicare sempre più nella Parola del Signore: non di nostre parole, ma di una Parola che abita, coinvolge, che apre al mondo e alla missione.

Nata dalla Parola, la Chiesa sa di averla ricevuta in consegna, per custodirla e promuoverla. Soggetto di questa consegna sono le Chiese particolari in cui e da cui è costituita la Chiesa universale (cfr. LG 23). In tal modo la riflessione teologica si configura come una funzione specifica all’interno del cammino dell’intera comunità ecclesiale verso la comprensione più piena della Parola ad essa affidata. Ogni comunità ecclesiale, nel suo dialogo con gli uomini e nel suo progetto pastorale, non può fare a meno del riferimento ad un “pensare” cristiano, in cui i dati della fede costituiscono la sorgente di luce e di orientamento. Ogni Chiesa locale deve preoccuparsi della propria crescita teologale; e cioè, non solo di esprimere sapienza intuitiva, ossia di vivere quel “sensus fidei”, di cui parla la Lumen Gentium al n. 12, bensì anche di riflettere con piena maturità razionale sulla propria fede. Ed è da sottolineare come l’accesso dei laici allo studio della teologia è un fattore essenziale di un suo pieno rinnovamento, perché essa rimanga capace di capire le domande dell’uomo e di offrire ad esse risposte adeguate. In questo compito si trovano coinvolte tutte le componenti del popolo santo di Dio, presbiteri, diaconi, religiosi, religiose, laici.

“Questo comporta afferma don Piero Quarta direttore della Sdft - che si provveda a tempi e a spazi dedicati specificatamente a tale impegno, così come si fa per la preghiera e la contemplazione... Ma c’è anche bisogno di tempi e spazi, in cui la comunità locale si dedica esplicitamente all’esercizio della riflessione teologica. Pertanto, l’itinerario formativo, in modo particolare da quest’anno, sta coniugando l’apprendimento del sapere teologico con l’incontro con la Parola per una formazione integrale della persona e dell’essere credente consapevole e testimone credibile”.

L’incontro di spiritualità rivolto ai corsisti - e non - della Scuola diocesana di formazione teologica dell’arcidiocesi di Lecce non è solo un atto a “spiegare” (lectio) cosa dice la Parola, ma si prosegue con una proposta di meditazione (meditatio) e di preghiera (oratio e contemplatio), ma è un appuntamento per vivere un momento di preghiera insieme e per lo scambio degli auguri.

 

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