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Il cammino sinodale della diocesi di Lecce entra nel cuore delle comunità di fedeli: domani venerdì 10 dicembre i referenti laici parrocchiali si incontreranno nella parrocchia Santa Maria della Porta a Lecce alle 19.

 

 

 

“Laico è colui che, in modo naturale, è sempre in ‘uscita’, perché sta là dove sta la gente; questo è il suo primo e più importante spazio di evangelizzazione”. Così afferma mons. Mariano Fazio in un articolo pubblicato sulla rivista Mundo Cristiano.

Il Sinodo ‘dal basso’ è il percorso inedito della Chiesa contemporanea, sulle orme dei primi cristiani e avviato con il Concilio Vaticano II. L’obiettivo è consultare il Popolo di Dio affinché il processo sinodale si realizzi attraverso l’ascolto di tutti i battezzati.

A loro volta i battezzati ascolteranno gli altri, compresi coloro che si sono allontanati dalla Chiesa, coloro che hanno altre tradizioni di fede, coloro che sono atei o agnostici.

Solo un milione dei 1.300 milioni di cattolici esistenti nel mondo non sono laici (dati 2020). Forse dovremmo riflettere maggiormente sulla condizione di immensa maggioranza dei fedeli. La realtà è profondamente e rapidamente cambiata e la Chiesa e l’uomo rischiano di continuare a parlare senza comunicare più!

Papa Francesco ha evidenziato come non viviamo più in un’epoca di cambiamenti’, ma in un ‘cambio d’epoca’. Non sono più sufficienti piccoli, seppure nuovi, aggiustamenti per ritrovare l’equilibrio funzionale di un tempo, ma è ormai inevitabile approcciarsi ad una visione globale radicalmente mutata.

Nuovi ambienti di incontro e di comunicazione si sono sostituiti ai precedenti; l’online e l’onlife sembrano confondersi, le risorse intellettuali conoscitive e simboliche in nostro possesso non bastano più!

Quando si verifica un ‘cambio d’epoca’ avviene una frattura radicale con il passato, non lineare. Questo richiede l’atteggiamento dei bambini, i quali non chiedono ‘cosa’, ‘come’, ‘quando’, ma ‘perché’.

“La sinodalità comporta accoglienza del cambiamento, formazione e apprendimento continuo” (Vademecum Sinodo, 5.3/10).

Ascolto e consultazione del Popolo di Dio nelle Chiese particolari sono le coordinate della prima fase di questo cammino sinodale.

“Nei solchi scavati dalle sofferenze di ogni genere, patite dalla famiglia umana e dal Popolo di Dio, stanno fiorendo nuovi linguaggi della fede e nuovi percorsi in grado …di trovare, nella prova, le ragioni per rifondare il cammino della vita cristiana ed ecclesiale” (Documento Preparatorio Sinodo, 7).

“Un’attenzione particolare deve essere dedicata a coinvolgere le persone che corrono il rischio di essere escluse: donne, portatori di handicap, rifugiati, migranti, anziani, persone che vivono in povertà… ecc. Si dovrebbero anche trovare mezzi creativi per coinvolgere i bambini e i giovani” (Vademecum, 2.1).

Il Sinodo è proiezione verso il futuro. Dono e responsabilità sono i caratteri fondativi per i laici impegnati che sono invitati ad avviare un processo che sappia tradurre il Vangelo in gioia per il presente e il futuro.

La partecipazione di tutti senza dimenticare nessuno, l’inclusività, una mente aperta e uno sguardo innovativo: per Papa Francesco “È proprio questo cammino di sinodalità che Dio si aspetta dalla Chiesa del terzo millennio”.

 

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