Al via da oggi 28 novembre la Visita Pastorale dell’arcivescovo Michele Seccia nella comunità di Fulgenzio, il santuario di Sant'Antonio da Padova conosciuto in città anche come la chiesa dei monaci. Una realtà importante, che opera nel cuore pulsante della città.
Il pastore della diocesi sarà accolto dal parroco e rettore del santuario, Fra Sebastiano Antonio Sabato, che presenta così la sua parrocchia ai lettori Portalecce.
Fra Sebastiano, quale realtà sociale e parrocchiale troverà l’arcivescovo venendo in visita nella tua comunità?
L’arcivescovo, visitando la nostra parrocchia, si troverà di fronte a una realtà sociale complessa e dinamica, caratterizzata da diverse sfide e opportunità. La chiesa, con la sua bellezza architettonica e spirituale, rappresenta un punto di riferimento per la comunità. Inserita in un contesto urbano vivo e pulsante, vede intrecciare storie e identità diverse. La bellezza dei colori di Fulgenzio è un elemento caratterizzante della nostra chiesa, ma non squisitamente estetico: simbolizza anche la vitalità e la poliedricità della comunità che la frequenta, fatta di persone di origini, culture e storie diverse, che qui trovano non solo un luogo di culto, ma anche uno spazio di incontro e dialogo. Una bellezza che può diventare un catalizzatore di cambiamento e speranza per tutti gli abitanti del quartiere e che tuttavia può rischiare di "sbiadire" se non si fa attenzione ai bisogni reali della comunità.
Quali sono i punti di forza e le fragilità di Fulgenzio nei diversi ambiti della pastorale?
Uno dei nostri punti di forza sono i giovani, che non sono tanti, ma hanno una carica di entusiasmo contagioso, una grande capacità di coinvolgere gli altri nelle attività parrocchiali, che li motiva e li spinge a diventare protagonisti attivi della comunità. Fulgenzio in questi anni ha saputo costruire un forte senso di appartenenza tra i giovani, incoraggiando la loro partecipazione in vari ambiti, dalle attività pastorali a quelle di volontariato, ed è un orgoglio poter affermare che oggi i nostri ragazzi si sentono valorizzati e ascoltati. Un esempio su tutti, la realizzazione di un video in preparazione della visita pastorale. Per loro abbiamo rinnovato le proposte pastorali, introducendo iniziative che rispondono alle aspettative e ai desideri dei ragazzi. Serate di riflessione come “Un caffè con T(h)eo”, incontri di formazione e attività musicali e sportive, iniziative quali “Un presepe in famiglia”, o ancora attività ricreative hanno attratto molti di loro, rendendo Fulgenzio un luogo di aggregazione, di incontro e di crescita. Ma insieme ai giovani, motore del cambiamento, ci sono gli adulti e i volontari, colonna portante della nostra parrocchia. Certo non è sempre facile collaborare. La fatica di mettersi in gioco, di rinunciare all’Io a favore del Noi, è una realtà con cui dobbiamo confrontarci. Ma tutti insieme possiamo costruire una parrocchia viva e vibrante, un luogo di crescita spirituale e umana che continua a riflettere l’amore di Cristo.
Che cosa vi attendete dalla Visita Pastorale e quali sono gli obiettivi da raggiungere a breve e a media scadenza?
Ci aspettiamo che il vescovo contribuisca alla riscoperta della nostra fede, all’importanza dell’essere comunità, soprattutto a rinnovare il nostro impegno nel rafforzare i legami che ci uniscono. L'arcivescovo potrebbe constatare la necessità di un maggiore impegno verso i giovani, le famiglie in difficoltà, e le persone anziane. Lì dove la vita sociale si svolge, ci sono molte opportunità per la nostra parrocchia di dialogare ed essere un elemento di coesione. Attraverso eventi comunitari, celebrazioni, e attività di servizio, la chiesa può continuare a contribuire al tessuto sociale del quartiere, rafforzando legami di solidarietà e appartenenza. Guardando al futuro, allora, la nostra missione rimane quella di creare un ambiente dove ogni voce possa essere ascoltata. Creare sempre più occasioni di incontro, di dialogo tra giovani e adulti. Momenti che non solo avvicinano, ma permettono di scoprire le bellezze dell’altro, di imparare a fidarsi e a collaborare insieme.