"Ogni uomo è mio fratello". È questo l'unico messaggio che l'arcivescovo di Lecce - condividendo ancora oggi la finalità della manifestazione pubblica che a favore e per il rispetto della dignità umana - ha voluto affidare al corteo di domani sera dal tema "Sicuri di essere umani".
"Ogni uomo è mio fratello". Lo stesso slogan (preso in prestito dal tema della Giornata mondiale della pace del '71 e senza aggiunte a sfondo politico) che più volte ha lanciato nel corso di altre manifestazioni davanti al presepe. Compresa quella per l'inaugurazione dell'Albero della vita, qualche giorno prima di Natale, in piazza Duomo ai piedi della grotta. Null'altro. Rispedendo al mittente eventuali tentativi di strumentalizzazione del sentire della comunità cristiana. Che si sforza di perseguire soltanto gli obiettivi proposti dal Vangelo e le azioni di carità che il Magistero di Papa Francesco e tutta la dottrina sociale della Chiesa indicano in tema di accoglienza dell'altro, specie se straniero, povero, emarginato.
L'annunciata e poi ritirata (dopo la nota di dissenso della Chiesa locale) azione simbolica di svuotamento del presepe di Piazza Duomo, mai concordata e mai condivisa dagli organizzatori della manifestazione con la curia leccese, sarebbe stato uno schiaffo al sentimento cristiano che guarda la realtà in modo positivo - sempre 'per' e mai 'contro' - e persegue la giustizia e la pace sociali non con azioni di forza ma sempre attraverso il dialogo, a difesa dei diritti umani e dei principi cristiani ma, anche nel totale rispetto delle posizioni, delle libertà e delle fedi altrui.
L'unica bandiera che la comunità cristiana, sia pur con tutte le sue fragilità, si impegna a portare con orgoglio è quella della carità. Che si trasfigura ogni giorno in azioni di tenerezza, silenziose e sempre insufficienti, gesti di umanità concreta e gratuita al servizio di chi, suo malgrado, è stato travolto dagli effetti terribili della "cultura dello scarto". È l'unica, indistruttibile bandiera cui il vento non riuscirà mai a far cambiare direzione. È quella l'unica bandiera. Tutte le altre, per chi segue l'esempio del 'buon samaritano', non hanno molto valore.