In occasione dell'"Internet day" del prossimo 6 febbraio a San Massimiliano Kolbe in Lecce, si è svolto sabato scorso un incontro rivolto a ragazzi dagli 11 ai 14 anni, per affrontare insieme i temi più scottanti, circa rischi e positività della rete e dei social.
Cresce la violenza in rete che vede protagonisti ragazzi adolescenti. Dal 2010 è raddoppiata la percentuale di giovanissimi che hanno avuto esperienza in internet che li han turbati: passata dal 6 al 13% del totale.
Il 31% ha visto immagini pornografiche, il 58% quasi 6 su 10 non ha difeso le vittime di messaggi ostili, letti in rete. Sono i principali risultati della ricerca eu Kids online sul rischio opportunità di internet, per bambini e ragazzi condotta dall'ossCom, centro di ricerca sui media e la comunicazione dell'Università cattolica, in collaborazione con il Ministero dell'istruzione e l'Ats "parole ostili", formato da associazione parole o stili dell'Università cattolica e Osservatorio giovani dell'Istituto Toniolo.
Secondo la ricerca è lo smartphone lo strumento più diffuso tra i ragazzi, il 97% dei quali lo utilizza quotidianamente per andare on-line. La percentuale scende al 51% nella fascia di età tra i 9 e i 10 anni. Le attività online più diffuse sono quelle relative alla comunicazione e all'intrattenimento. Il 77% dei ragazzi utilizza internet per guardare video online e lo fa tutti i giorni per comunicare con amici e familiari, poco più della metà guarda quotidianamente il proprio profilo sui social media, il 37% usa internet quotidianamente per fare i compiti a casa.
Al crescere dell'utilizzo, aumentano anche i rischi cui i ragazzi possono essere esposti. Circa un terzo degli intervistati (31% per la precisione) della fascia di età 11 17 anni ha letto messaggio d'odio o commenti offensivi, legati al colore della pelle, alla nazionalità o alla religione. Dal 2001 è più che raddoppiata, passando dal 6 al 13 la percentuale di ragazzi che hanno avuto esperienze in internet che li hanno turbati. Di fronte a questi contenuti i ragazzi hanno provato tristezza 52% dei casi, disprezzo 36%, rabbia 35% e vergogna 20% ma nonostante ciò il 58% del campione afferma di non aver fatto nulla. Il 42% comunque ha cercato di aiutare la vittima sono poi il 6% i bambini e i ragazzi di 9 17 anni che sono stati vittime di cyberbullismo nell'ultimo anno, il 19% quelli che vi hanno assistito. In questo caso i ragazzi si dividono equamente fra quanti hanno cercato di aiutare la vittima 49% e quanti non hanno fatto nulla: 50% .
Aumenta l'esposizione a siti o blog con discussioni legate a contenuti negativi razzisti e discriminatori 33% degli intervistati.di fronte alla violenza dilagante nella rete il 35% adottato una forma di risposta passiva, sostanzialmente ignorando il problema o sperando che si potesse risolvere da solo. Un ragazzo su quattro non ne ha parlato con nessuno il 22% ha bloccato in contatti violenti. Soltanto il 2% ha segnalato contenuti o contatti inappropriati ai gestori della piattaforma e dei social network.
Chi ha deciso di affrontare la situazione di disagio si è rivolto per il 47% gli amici e per il 38% ai genitori come comunità educante dobbiamo fare la nostra parte. La rete è una grande opportunità ma dobbiamo fare in modo che i nostri giovani sappiano riconoscere e isolare i rischi, e le situazioni problematiche che possono verificarsi navigando