Con l'incertezza, nel mezzo della pandemia da coronavirus, con molte persone chiuse nelle loro case, si approfitta della situazione per leggere o ordinare libri on-line. specialmente la buona lettura.
La rivoluzione digitale si aggiorna ulteriormente: la rete sta coinvolgendo più intensamente la gente, e quindi i figli e i padri, la Generazione 3.0 e il mondo degli adulti, anche un po’ avanti negli anni.
Nella crisi attuale abbiamo bisogno di un giornalismo libero, al servizio di tutte le persone, specialmente di quelle che non hanno voce.
Dopo il Coronavirus torneremo ad essere quelli di prima? Me lo chiedo da giorni, il rischio è alto.
Tempo sospeso e dilatato. Ma, facilitata la riflessione profonda con ritmi più lenti nell’organizzazione delle giornate e scomparsa la partecipazione tante volte abitudinaria alle liturgie, molta parte del corpo sociale ha intercettato spontaneamente il bisogno di spiritualità.
Parto dal dato normativo. Il dPCM 26/04/2020, all’art. 1 co. 1 lett. i) ripete quanto già stabilito dal dPCM del 10/04, e cioè che “l'apertura dei luoghi di culto è condizionata all'adozione di misure organizzative tali da evitare assembramenti di persone, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei luoghi, e tali da garantire ai frequentatori la possibilità di rispettare la distanza tra loro di almeno un metro”.