”Sono convinto che insieme sapremo porci quei giusti interrogativi che suscitino il necessario anelito alla conversione, indispensabile per una florida e decisiva svolta pastorale”: mons. Michele Seccia ha consegnato ai sacerdoti e ai diaconi la sua prima, intensa ed articolata Lettera Pastorale, invitando a coglierla “come le confidenze di un padre verso i propri figli che ama e per i quali è tenuto ad indicare la strada”.
Il clero ha vissuto, quindi, un momento in cui, dopo la fase iniziale di conoscenza della situazione, l’arcivescovo ha prospettato la proposta pastorale che nei prossimi anni sarà realizzata nella Chiesa di Lecce.
Egli ha attestato innanzi tutto di aver incontrato “nelle differenti e variopinte sfaccettature” e “seppur tra le tante fragilità umane”, una comunità in cammino, per cui: ”non c’è proprio bisogno di risalire con la memoria al Congresso eucaristico nazionale di Piazza Trecentomila”, ha detto con una certa arguzia, facendo riferimento alle tante realtà ecclesiali apprezzate ed eventi pregevoli realizzati nel corso dei decenni.
La proposta programmatica è destinata a segnare il percorso diocesano dei prossimi anni con una spiccata riscoperta dell’identità della comunità cristiana incentrata sulla centralità di Dio incarnato nell’”oggi” e nella concreta realtà. E, quindi, con l’ascolto, che, unitamente alla conoscenza, costituisce “la prima e più alta forma della carità pastorale, un vero e proprio esercizio di amore”, da realizzare insieme con tutte le componenti ecclesiali.
Nel suo colloquio con il clero, il presule, si è quindi soffermato in particolare ad approfondire l’importanza di vivere insieme il valore della comunione sacerdotale, sottolineando l’importanza di formare, con la responsabilità, l’impegno e la dedizione di tutti, una comunità in cui ci si mette reciprocamente in ascolto.
Secondo dinamiche che, basate sulla Parola rivelata, fanno riferimento all’accoglienza della Rivelazione di Dio e alla comunità che si mette in atteggiamento di ascolto di se stessa e del territorio.
In tale prospettiva, mons. Seccia intende aprire la sua prima Visita pastorale nel prossimo Avvento, per ulteriormente “imparare a sognare insieme” con tutte le parrocchie e le comunità.
Si tratta di realizzare un vero e proprio percorso con diverse tappe, già individuate per le varie componenti diocesane e incentrate sul gioioso ascolto del Signore che si rivela, poiché “la bellezza di una Parola che continua a risuonare con il conseguente dialogo è veramente l’esperienza più alta che possiamo fare”, confida rivelando la sua gratitudine ai suoi formatori, che già dal 1997 l’hanno avviato all’ascolto biblico, trasfigurato in meditazione, verifica e preghiera mediante la Lectio divina.