«Il paese delle lacrime è così misterioso» afferma Antoine de Saint-Exupéry nel “Il Piccolo Principe”.
La terra delle lacrime è poco attraversata, analizzata e raccontata. Lacrime narranti storie, vissuti, la persona nella sua interezza: «Si tratta di un’esperienza che attraversa ogni tempo e ogni cultura e che è eminentemente personale e per certi versi incomunicabile». Il libro “Piangere”, di recente pubblicazione, è un viaggio delicato e in punta di piedi nel cuore dell’uomo, nella sua sensibilità, nel ‘mistero’ del pianto, attraverso un linguaggio narrativo e simbolico, piuttosto che concettuale e razionale: «Seguendo le tracce delle nostre lacrime esploriamo infatti un paesaggio nel quale si intrecciano momenti inaspettati e sorprendenti, situazioni dolorose o sovrabbondanti di gioia che segnano i nostri volti. Piangere significa gridare ed esultare, invocare e lamentarsi, pentirsi e gioire. Le nostre lacrime raccontano di noi stessi e di quel Dio che le ha condivise di persona e le considera così preziose da raccoglierle tutte con tenerezza». “Piangere”, edito da Cittadella editrice, fa della Collana “Riti del vivere” che, intrecciando antropologia, teologia e liturgia, accompagna il lettore in un percorso coinvolgente ed introspettivo, fotografando «i riti del vivere, espressi da un verbo, esplorati sempre da due sguardi e raccontati a quattro mani».
Un volume scritto a quattro mani, da due sguardi e due cuori, sì perché: «Non si può scrivere un libro sul piangere senza aver mai pianto, senza aver mai versato lacrime, in segreto o pubblicamente. L’esperienza propriamente umana del piangere è fondamentale prima di fare una riflessione scritta su di essa, perché tale esperienza fa parte del vissuto più che del pensato», chiarisce l’autore don Salvatore Cipressa nell’introduzione al testo, il primo sguardo e le prime due mani. L’altro sguardo e le altre due mani sono quelle di don Giuseppe Pani. Salvatore Cipressa è segretario nazionale dell’Associazione Teologica Italiana per lo Studio della Morale (ATISM) e docente di Teologia morale nell’Istituto Superiore di Scienze Religiose Metropolitano “Don Tonino Bello” di Lecce e nell’Istituto Teologico Calabro, mentre Giuseppe Pani è docente di Teologia morale nell’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Sassari-Tempio Euromediterraneo.
‘Lacrime in movimento’, narrate da due voci diverse, ma complementari, in una prospettiva pluri/interdisciplinare, per offrire una visione unitaria della persona.
Salvatore Cipressa va alla ricerca di un’antropologia delle lacrime, scavando nei meandri dell’animo umano per evidenziare i vari motivi che possono spingere la persona a piangere. Le lacrime non sono uguali, ma uniche e diverse e infatti «guardando le lacrime al microscopio si può notare che hanno una differente composizione chimica e forme diverse, ossia differenti caratteristiche fisico-chimiche e una diversa topografia. Ogni lacrima è una specie di microcosmo di esperienza umana».
Giuseppe Pani analizza il fenomeno del pianto dal punto di vista biblico, teologico e liturgico. Difatti afferma che «nella Sacra Scrittura, le lacrime non sono mai cristallizzate, non abitano in un’acqua stagnante priva di corrente; sono, invece, gocce in movimento che scorrono quando siamo sopraffatti dal dolore o dalla gioia: irrigano i nostri volti muti o urlanti, inondano i nostri momenti di gioia, tracimano dalle guance evocando in noi, attraverso il loro flusso, sempre l’oltre».
128 pagine che non lasciano indifferente il lettore, che lo catturano e lo arricchiscono interiormente nello sforzo di comprendere il linguaggio fluido e la semantica delle lacrime, in quanto «sono un prodotto non solo del corpo, ma anche della mente, dell’anima, dello spirito. Sono espressione dell’interiorità del soggetto, manifestazione dell’invisibile, linguaggio del cuore, eloquenza discreta dell’anima».
“Piangere” di Salvatore Cipressa e Giuseppe Pani è un libro da leggere tutto d’un fiato, un libro che racconta e indica una pista da seguire, quella della esplorazione del mistero del paese delle lacrime, che aiuta alla ri-scoperta dell’essere umano nella sua integralità.
Il volume sarà presentato a Copertino presso la parrocchia “Beata Vergine Maria del Rosario, giovedì 9 gennaio alle 19, alla presenza di mons. Fernando Filograna, vescovo di Nardò-Gallipoli. Interverranno e dialogheranno con l’autore Salvatore Cipressa Carlo Alberto Augieri, docente dell’Università del Salento e Sabina Mariano, docente I.C.S. “Don Lorenzo Milani” di Leverano. Modera Lara Carrozzo.