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“Stiamo lavorando all’iniziazione cristiana, per poter declinare un’attenzione al futuro imparando a guardare il presente con gli occhi del domani”.

 

 

Lo ha detto mons. Giuseppe Satriano, arcivescovo di Bari-Bitonto e presidente della Conferenza episcopale pugliese, a margine del convegno dal titolo “Una bussola per iniziare alla vita di fede”, tenuto sabato scorso a Bari. “Il tema - aggiunge - è ritrovare un’aderenza alla vita, alla realtà che sta cambiando e soprattutto saper stare sulla domanda e non fornire risposte precotte e l’unica verità che illumina il nostro agire è il Vangelo. Alla luce di questo, stiamo lavorando alla iniziazione cristiana, non solo dei bambini ma della intera comunità perché il soggetto educante oggi manca. Mancano le figure genitoriali e gli adulti che educano. I fatti di cronaca che stiamo registrando - ammonisce - ci dicono drammaticamente che c’è un oblio della coscienza e non abbiamo più persone che hanno la capacità di una testimonianza che formi, educhi e trasformi la realtà. Dobbiamo in qualche modo ripartire dagli adulti ed è lo sforzo che stiamo cercando di fare, non dimenticando le generazioni più giovani alle quali destinare la capacità del disagio, della fatica e del dover transumare da una realtà a un’altra”.

Gli fa eco mons. Francesco Neri, arcivescovo di Otranto e delegato Cep della Commissione regionale per la Dottrina della fede, l’annuncio e la catechesi: “La fede è una scelta ma anche un dono. Non si tratta di scegliere di votare per un partito politico o per un altro, di tifare per una squadra di calcio oppure per un’altra. C’è un’attrazione umana verso qualcuno che può essere il senso della nostra esistenza, ma questa attrazione umana deve essere coltivata e completata dall’aiuto di Dio; è allo stesso tempo un dono ed una conquista, una chiamata e una scelta”. Il modello ecclesiale, quindi, per intercettare questa chiamata va ripensato: “La Chiesa - spiega l’arcivescovo di Otranto - deve far sempre lo sforzo di abitare nelle culture sia nel tempo sia nello spazio. I cambiamenti, per quanto riguarda la nostra Europa o la nostra Italia, sono stati notevolissimi nel corso degli ultimi decenni: il linguaggio che si usava quando ero bambino era diverso rispetto a quello di adesso. Ma anche nello spazio, siamo in Italia e in Europa e c’è una certa unitarietà, ma se si va in Africa o in Asia, bisogna usare linguaggi diversi. La Chiesa sin dall’inizio annuncia Gesù Cristo crocifisso risorto nelle culture e nei popoli, in ogni tempo e in ogni luogo. Questo - conclude - è il miracolo della Pentecoste”.

“L’idea che è emersa all’interno della catechesi regionale per l’annuncio e la dottrina della fede è di poter trovare delle coordinate per rilanciare la nostra missione di catechisti nel contesto pugliese”. A dirlo è don Francesco Nigro, segretario della Commissione regionale per la Dottrina della fede della Conferenza episcopale pugliese. “Abbiamo bisogno - afferma - di alcune coordinate, in un momento in cui ci si sente un po’ disorientati. Abbiamo attinto da un documento che dieci anni fa fu presentato a Bari per tutte le Chiese italiane di orientamenti pastorali, intitolato ‘Incontriamo Gesù’, con quattro verbi, considerati come delle coordinate: abitare il nostro tempo e la nostra cultura, annunciare il Vangelo, iniziare la vita di fede in una relazione vivace e autentica con Cristo e la realtà ecclesiale e vivere la dimensione della testimonianza di essere non solo credenti ma scommettere sulla credibilità di questo annuncio”.

La Chiesa deve adeguarsi ai tempi? “Sì – risponde don Nigro -. Entrare nel linguaggio e nella cultura contemporanea è la grande sfida, pensiamo alla cultura digitale che ha coinvolto anche il modo di comunicare. Il secondo aspetto è la prossimità, la capacità di essere accanto alle situazioni di sofferenza nelle quali tante persone si ritrovano e hanno bisogno di una parola di speranza. Allo stesso tempo, la grande sfida è la capacità di accompagnare chi è più lontano, chi non si sente parte di nessuna esperienza religiosa che non va giudicato ma accolto. Questa è una grande sfida anche per noi”.

 

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