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“C’è bisogno di tempo, per giungere a scelte che coinvolgono la Chiesa tutta”, ha affermato Papa Francesco. Così, a giorni, la diocesi di Lecce come le altre in Italia, riceverà uno Strumento di lavoro approvato il 9 dicembre scorso dal Consiglio permanente della Cei.

 

 

 

 

L’organismo episcopale, riunito in sessione straordinaria a Roma, ha licenziato il documento sul quale lavorerà il popolo di Dio della Chiesa di Lecce per offrire un nuovo contributo al discernimento sinodale, in vista della seconda Assemblea prevista per la fine di marzo 2025.

Questo Strumento di lavoro rappresenta una sintesi della fase narrativa e sapienziale del Cammino sinodale ad oggi. Un lungo cammino che è iniziato il 10 ottobre 2021 e ha attraversato e raccolto le consultazioni, illuminate dallo Spirito ai vari livelli locali, nazionali e universali, risultato dell’ascolto di cattolici e non.

Un processo non lineare, che ha restituito sempre alle Chiese particolari il prodotto di queste narrazioni.

Adesso è arrivato il momento della fase profetica: offrire proposte con lo sguardo fisso sulla realtà locale, secondo una priorità che sappia orientare processi di conversione e di riforma personali ed ecclesiali.

Concentrarsi sulle ‘condizioni di possibilità’ per una Chiesa sinodale in missione è dunque l’obiettivo: una Chiesa “più evangelica e più capace di convertire alcuni meccanismi ecclesiali piuttosto irrigiditi e pesanti”, come chiarisce don Vito Mignozzi, preside della Facoltà teologica pugliese.

La Chiesa di Lecce sarà quindi chiamata a breve in questo ulteriore percorso di libero dialogo e confronto per i nuovi orientamenti pastorali, frutto, per la prima volta nella Chiesa universale, dell’esercizio di ‘senso della fede’ dell’intera famiglia di battezzati!

 

 

 

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