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Inizia oggi la Visita ad limina Apostolorum delle Chiese di Puglia rappresentate dai loro vescovi. Già stamattina i pastori avvieranno i colloqui con i primi tre Dicasteri della Curia romana per presentare per i settori “Laici, famiglia e vita”, “Sviluppo umano integrale” e “Unità dei cristiani” la realtà cattolica pugliese.

 

 

“La Visita ad limina apostolorum - scrive lo storico Angelo Turchini, docente della Cattolica di Milano - in pellegrinaggio devoto è una prassi remotissima, affonda nei primi secoli (tracce in una lettera indirizzata al Papa dal concilio di Sardica del 343), legata al culto delle reliquie degli apostoli Pietro e Paolo; Papa Zaccaria (741-752) sarebbe stato il primo a imporla come obbligo ai vescovi nel sinodo romano del 743; i vescovi più vicini dovevano recarsi a Roma, quelli più lontani potevano assolvere all’obbligo tramite un chirografo (probabilmente una relazione sullo status)”.

I Papi che si sono succeduti nei secoli hanno modificato le prassi e le regole fino al 1988 quando l’allora Congregazione per i vescovi ha emanato l’ultimo “Direttorio per la Visita ad limina”. “La visita «ad limina Apostolorum» - così è scritto in premessa - da parte di tutti i vescovi che presiedono nella carità e nel servizio alle Chiese particolari in ogni parte del mondo, in comunione con la Sede Apostolica, ha un preciso significato e cioè: il rafforzamento della loro responsabilità di successori degli Apostoli e della comunione gerarchica con il Successore di Pietro e il riferimento, nella visita a Roma, alle tombe dei Ss. Pietro e Paolo, pastori e colonne della Chiesa Romana. Essa rappresenta un momento centrale dell’esercizio del ministero pastorale del Santo Padre: in tale visita, infatti, il Pastore Supremo riceve i pastori delle Chiese particolari e tratta con essi questioni con­cernenti la loro missione ecclesiale”.

Come successori degli Apostoli e in comunione con Pietro, i vescovi hanno, dunque, il compito di fare un check-up della situazione delle Chiese in Puglia e presentarlo al Papa e agli organi di governo della Santa Sede. Ogni diocesi pugliese, in vista di questo appuntamento, ha preparato un dossier per rispondere alle 23 domande/ambiti alle quali ogni vescovo, coadiuvato dai collaboratori più stretti, ha dovuto rispondere, illustrando la situazione delle diocesi stesse, dei sacramenti, della pastorale, degli uffici amministrativi… Insomma, uno sguardo a 360 gradi.

L’arcivescovo Seccia presenterà una relazione di 145 pagine. Lo stesso faranno gli altri diciotto vescovi di Puglia. Una narrazione istantanea della situazione della diocesi di Lecce dal 1° gennaio 2019 al 31 dicembre 2023 in tutti gli ambiti della pastorale. Nel dossier c’è anche spazio per la presentazione di Portalecce, il nostro quotidiano diocesano online.

Sarà un’esperienza di comunione tra le Chiese di Puglia nella quale saranno confermate nella fede e nella fedeltà al Santo Padre: un momento teologico d’arrivo per fare il punto sulla missione ma anche una nuova ripartenza per un nuovo quinquennio nel quale tutte le diocesi della regione dovranno continuare a fare i conti con la preoccupante diminuzione delle vocazioni al sacerdozio e alla vita consacrata e che in chiave di evangelizzazione, oltre a rappresentare motivo di profonda riflessione si pone come stimolo necessario a reinventare una pastorale che coinvolga di più il laicato e diventi più incisivo nel tessuto della società pugliese.

Domani mattina, alle 7,30 i vescovi inizieranno la giornata con la concelebrazione eucaristica nella basilica di San Giovanni in Laterano. Poi torneranno in Vaticano per una nuova serie di incontri nei Dicasteri: “Clero”, “Vescovi”, “Evangelizzazione” e Rota romana.

 

 

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