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Giovedì scorso, 29 febbraio, si è tenuto il secondo incontro de "I Giovedì del Bello", incontri culturali informali promossi dall’Istituto superiore di scienze religiose metropolitano (Issrm) “Don Tonino Bello”.

 

 

All’incontro svolto presso la pizzeria Kalì di Castromediano hanno partecipato, oltre gli studenti dell’Issrm, gli studenti dell’Università del Salento inseriti nel percorso di pastorale universitaria, nonché da alcuni altri giovani interessati e incuriositi dall’iniziativa. Nel secondo di tre incontri tematici previsti per l’anno formativo 2023-2024 è stata approfondita la complessa e delicata questione della tratta degli esseri umani, con il contributo della Cooperativa Atuttotenda di Maglie, arcidiocesi di Otranto, attraverso la coinvolgente testimonianza di Simona e di Suor Laura, francescana alcantarina, che con delicatezza e forza hanno illustrato la tragica realtà in cui si imbattono camminando tra le strade del Salento, con particolare riferimento al tema delle donne e della prostituzione, inclusi i retroscena e giri criminali a cui sono obbligate per la loro condizione di “persone fantasma”, prive cioè di ogni riconoscimento giuridico.

Quante volte si incrociano sedie poste ai cigli delle strade che collegano un paese e l'altro? Su quelle sedie tante donne soffrono e non riescono più a sorridere. Donne alle quali sono stati tolti i diritti e che nessuno vede con dignità: veri e propri fantasmi per la società. Donne spesso percosse, torturate e costrette a riempire le tasche delle organizzazioni criminali che le attirano con promesse di emancipazione o di una professione, talvolta indotte o addirittura vendute dalle proprie famiglie in cambio di denaro.

L’impegno di Suor Laura e Simona ha insegnato che è possibile intervenire e impegnarsi con forza e coraggio: la Cooperativa Atuttotenda fa parte di una rete di istituzioni e realtà associative inserire nel progetto “La Puglia non Tratta - Insieme per le vittime”, un progetto della Regione Puglia nato per contrastare ogni tipo di sfruttamento umano e combattere la criminalità che si nasconde dietro la tratta di persone, offrendo a queste la possibilità di venire fuori dalle gravi situazioni di marginalità e isolamento nelle quali si trovano attraverso vari servizi.

L’importanza della conoscenza dei fenomeni permette di osservare il territorio con occhi nuovi e prendere coscienza di quanto si vive. La conoscenza crea consapevolezza, con la quale si può agire in modo diverso.

Attraverso un gesto semplice i partecipanti all’incontro hanno preso parte alle storie di sofferenza ascoltate esprimendo una parola, un pensiero, una domanda su un post-it che sono stati posizionati su alcune foto raffiguranti le “postazioni di lavoro” e allestite su una parete del locale. Un modo semplice per “compartecipare” alle storie con una consapevolezza nuova, uno degli obiettivi del percorso promosso dall’Istituto “don Tonino Bello”.

 

*con Simone Caricato

 

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