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Si è riunito ieri, per la prima volta, il nuovo consiglio presbiterale della Chiesa di Lecce che, dopo l'assemblea elettiva dello scorso 29 novembre (LEGGI), l'arcivescovo Michele Seccia ha costituito con suo decreto il 16 dicembre scorso per la durata di cinque anni.

 

 

L'incontro, tenutosi presso l'aula magna dell'Istituto superiore di scienze religiose "don Tonino Bello" è avvenuto alla presenza dell'arcivescovo metropolita e del suo coadiutore l'arcivescovo Angelo Raffaele Panzetta.

Dopo la preghiera iniziale, mons. Seccia ha voluto chiarire la bellezza e l'importanza di questo organismo di partecipazione che “ha il compito di aiutare il vescovo diocesano a discernere la volontà di Dio e dunque è un organismo che riguarda in modo peculiare la bellezza e la profondità del nostro essere presbiteri”.

È toccato, poi, al vicario generale, l'arcivescovo Panzetta moderare i lavori chiedendo al cancelliere arcivescovile, don Vincenzo Martella, di dare lettura del decreto di costituzione del consiglio presbiterale, fatto che ha sancito l'insediamento dell’organo stesso.

Dopodiché, si è data comunicazione ai presenti dello statuto che regola la vita del consiglio presbiterale per la Chiesa di Lecce prima di passare alla elezione del segretario nella persona di don Gianmarco Sperani.

Due i punti all'ordine del giorno: la possibilità di dare alla curia arcivescovile una sua organicità al fine di superare l'attuale frammentazione tra Piazza Duomo e il Centro di pastorale e cultura "Giovanni Paolo II" e la prosecuzione dei lavori sinodali per la Chiesa Italiana, evento che in questo ultimo lasso di tempo avrà proprio il consiglio presbiterale quale organo di animazione.

I membri del consiglio hanno, così, lavorato in un clima di grande ascolto e comunione, non mancando di fornire in modo fraterno i loro contributi e accogliendo dai vescovi presenti incoraggiamenti, suggerimenti e proposte utili ad accompagnare i passi della comunità diocesana di Lecce.

Prima della preghiera dell'Angelus, Seccia ha voluto ringraziare tutti i presenti “per la mattinata di lavoro proficuo vissuto, tempo che ha consegnato a tutti noi la gioia di sentirci corresponsabili della vita di una Chiesa nella quale lo Spirito ci ha posti a operare e per la quale dobbiamo sentire la passione”.

 

Photogallery di Arturo Caprioli.

 

 

 

 

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