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Ha preso il via lunedì sera, presso la cappella del Centro diocesano di pastorale e cultura di Lecce, il cammino dei ritiri spirituali unitari proposti dall’Azione cattolica diocesana, che si snoderà da qui a maggio lungo cinque tappe, che consentiranno di sviluppare e approfondire il tema “Capaci di fraternità”.

 

 

 

Una proposta nata da un’esigenza avvertita dalla presidenza diocesana, quella di offrire ai tanti soci e simpatizzanti dell’associazione impegnati nelle rispettive parrocchie nelle numerose iniziative di formazione e di servizio, dei momenti profondi, di spessore, per poter sostare insieme, giovani e adulti, davanti al Signore, in ascolto della sua Parola e con la possibilità di accostarsi al sacramento della riconciliazione. Momenti, in altre parole, necessari per la cura della propria dimensione interiore, che dà forza e slancio alla vita del laico impegnato.

Curato dal collegio degli assistenti diocesani di Azione cattolica, il cammino è iniziato con la meditazione proposta da don Mattia Murra, assistente del settore giovani, in una cappella che, seppur gremita anche oltre le aspettative, ha mantenuto un clima di raccoglimento e di intimità che ha favorito la preghiera personale e comunitaria.

Punto di partenza del ritiro è stato il salmo 133, che ci presenta la bellezza della fraternità attraverso le due immagini dell’olio profumato e della rugiada che, pur nella loro diversità, sono accomunate da un medesimo tratto: sia l’olio, sia la rugiada discendono, si espandono, irrorano la realtà della benedizione di Dio: questa crea lo spazio della fraternità che, a sua volta, diventa luogo dove è possibile incontrare la benedizione di Dio.

La meditazione si è poi concentrata sul libro della Genesi, ed in particolare sulle dinamiche del rapporto tra Adam ed Eva e tra Caino e Abele, come a voler gettare le fondamenta di una riflessione complessiva sulla fraternità, che si arricchirà nei prossimi incontri dei contributi degli altri assistenti che li guideranno: prima ancora di essere costruttori di fraternità è necessario che ciascuno riconosca da un lato i propri limiti, dall’altro lato la necessità che per edificarsi come persone occorre abbandonare l’idea di essere “completi, ma soli” e accettare di essere “feriti, ma in relazione con l’altro”.

Dopo la sosta di dicembre, in cui però tutta l’Azione cattolica diocesana si ritroverà in preghiera per l’adesione, insieme all’arcivescovo Michele Seccia, presso la Basilica del Rosario, il cammino dei ritiri riprenderà a gennaio con l’incontro guidato da don Cosimo Marullo, assistente dell’Acr.

 

 

 

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