Alika Ogorchukwu, nigeriano di 39 anni, una moglie e un bimbo di 8, è morto, tra gli sguardi immobili lungo corso Umberto I, la via dello shopping di Civitanova Marche.
Mentre chiedeva l’elemosina davanti ai negozi. Il suo aggressore è stato arrestato dalla polizia per omicidio volontario e rapina, perché dopo il pestaggio si è allontanato con il telefono della vittima. È morto un uomo che aveva un figlio, che non aveva neppure quarant’anni, che aveva deciso di vivere come poteva, e come gli riusciva nel nostro Paese. E ciò che ha trovato è stata la mancanza della possibilità di un avere un domani.
Sono molto gravi e forti le parole del fondatore della Comunità di Capodarco nelle Marche, don Vinicio Albanesi, intervistato da Repubblica: “Viviamo in una regione diffidente, dove i neri vengono accettati soltanto se fanno i lavori più umili. Succede anche ai preti africani: c’è chi non vuole seguire la messa officiata da loro. Ci vuole cultura e fratellanza, a cominciare dallo Ius Scholae”.
Il male non è solo di chi lo commette ma anche di chi guarda e lascia fare oppure volge lo sguardo altrove. L’egoismo uccide l’umanità, l’indifferenza è complice dell’omicidio.