Il monitoraggio svolto dall’associazione Meter di don Fortunato Di Noto, è stato riassunto nel report annuale e i dati raccolti, relativi all’anno scorso, evidenziano un deciso aumento del materiale pedopornografico in circolazione e dei casi seguiti dall’associazione.
Come ricorda Meter, “la pedofilia è un crimine organizzato che lucra sulla pelle delle piccole vittime”. Le cartelle compresse condivise sono diventate il veicolo più utilizzato dai pedofili per lo scambio di materiale in rete, e aumentano le richieste di aiuto.
Guardando i dati del rapporto nel dettaglio, il 2022 ha riaffermato la nuova modalità di scambio delle cartelle compresse condivise in rete a pagamento: ne sono state registrate 1.734 nel 2022, a fronte delle 637 dell’anno precedente. L’Osservatorio mondiale contro la pedofilia di Meter ha registrato anche un aumento sia dei protocolli ufficiali inviati alla Polizia (1.766 contro 1.402), sia dei link segnalati (15.660 contro 14.679). Dalla rilevazione risulta che, al contrario, diminuisce l’uso dei social rispetto agli anni precedenti per lo scambio di materiale pedopornografico. Crescono invece i casi seguiti da Meter che sono passati in un anno da 167 a 194 e le richieste telefoniche al numero verde 800 455 270 che sono passate da 406 a 527. In vent’anni sono 2.193 stati i casi seguiti dal Centro ascolto, 31.213 le richieste telefoniche.
L’analisi delle geolocalizzazione dei server conferma che la maggior parte del materiale proviene dai paesi occidentali e leggi sulla privacy, che custodiscono la riservatezza di tutti, sono talvolta un ulteriore muro a difesa dei pedofili che possono agire indisturbati; pertanto l’associazione mater si è fatta più volte portavoce in parlamento, di una maggiore attenzione, e di una legge che tuteli i minori. La fascia d’età a maggior rischio è tra gli 8 e i 13 anni.
L’associazione segnala che la produzione della maggior parte dei contenuti di natura pedopornografica viene creata in ambiti familiari, con l’inquietante fenomeno delle “pedomama” (video di madri che compiono abusi su minori) , e aggiunge che spesso l’utilizzo continuativo e sistematico dei videogiochi durante il tempo libero, sostitutivo di attività̀ alternative relazionali, genera una tendenza all’isolamento e favorisce il rischio di adescamento.
La Chiesa negli ultimi 15 anni ha preso chiara consapevolezza del problema e ha avviato un cammino di trasparenza e chiarezza, oltre che norme e disposizioni per combattere la pedofilia anche nella chiesa.
L’impegno è non solo ecclesiale ma anche civile, inserendo nelle azioni pastorali, nella scuola, e nel mondo giovanile, un sussulto educativo e programmatico per prevenire e informare sugli abusi.