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“Il coraggio di non tacere”: è questo il titolo scelto per la seconda edizione di “Una serata di legalità e solidarietà”, promosso e realizzato dai giovani delle quattro comunità parrocchiali di Orta Nova in collaborazione con il Comitato festa patronale Sant’Antonio da Padova e con il patrocinio della diocesi di Cerignola-Ascoli Satriano.

 

 

La manifestazione, interamente dedicata all’educazione alla legalità e all’impegno sociale contro la mafia, si svolgerà mercoledì 12 giugno alle 20,30 in Piazza Aldo Moro, durante la tre giorni dei festeggiamenti in onore del santo patrono di Orta Nova, e sarà caratterizzata, quest’anno, dagli interventi di don Maurizio Patriciello, parroco di Caivano) e di Antonio Laronga, procuratore aggiunto della Repubblica del Tribunale di Foggia), moderati dal giornalista Luca Maria Pernice alla presenza del Prefetto di Foggia, Maurizio Valiante, del vescovo di Cerignola-Ascoli Satriano, mons. Fabio Ciollaro, e del questore di Foggia, Ferdinando Rossi.

Prosegue l’iniziativa di formare la coscienza civile del cittadino di qualsiasi età al rifiuto di ogni forma di illegalità proprio nei giorni in cui l’intera comunità ortese e dei cinque reali siti si riunisce per i festeggiamenti in onore di Sant’Antonio da Padova, il santo che ha fatto della lotta alla violenza, al sopruso ed all’usura il suo vivere cristiano.

Un’opportunità unica per la comunità di Orta Nova, commissariata dopo lo scioglimento dell'Ente per fenomeni di condizionamento e di infiltrazioni di tipo mafioso, per comprendere l’antimafia dei fatti direttamente dalle parole dei suoi protagonisti, un giudice ed un sacerdote, che giorno dopo giorno si battono contro mafia, criminalità locale, dispersione scolastica e devianza giovanile.

Nell’occasione i giovani consegneranno il “Premio Sant’Antonio per la legalità e la solidarietà” a don Maurizio Patriciello che, con la propria testimonianza di vita, ha saputo dire «No!» alla illegalità, al sopruso e alle mafie proprio come frate Antonio che, con la forza del Vangelo, si pose a difesa dell’orfano, della vedova, del povero e dell’ultimo contro il potere violento e malato dell’usuraio e del tiranno, anche a rischio della sua stessa vita.

 

 

 

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