“La scuola deve essere un presidio”, per questo “mandare in didattica a distanza degli studenti è un fatto che pesa molto al governo. Appena la curva rientrerà sotto controllo una delle prime misure sarà restituire la didattica in presenza a quanti più alunni possibile”.
Lo ha annunciato il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, nella conferenza stampa nella quale ieri sera ha illustrato le misure del nuovo Dpcm che entrerà in vigore domani, venerdì 6 novembre.
In tutto il Paese la didattica a distanza è confermata per le scuole secondarie di secondo grado (superiori) mentre dovranno farvi ricorso gli alunni delle classi seconda e terza media nelle Regioni in “area rossa”. Negli altri casi è confermata la didattica in presenza. Chiuse le università, salvo specifiche situazioni.
Per quanto riguarda l’emergenza economica-sociale, il premier ha comunicato che “già questa settimana porteremo in Consiglio dei ministri, dovremo farcela già domani sera (questa sera, ndr), un nuovo decreto legge” per i ristori. Conte non ha anticipato una cifra esatta per il “Ristori-bis” ma ha indicato che le risorse “potrebbero essere in un ammontare di 1,5-2 miliardi”. “Se ci fosse necessità di disporre di ulteriori risorse dobbiamo essere pronti anche a presentarci in Parlamento per un ulteriore scostamento ma non lo abbiamo ancora deciso perché, a quanto mi è stato detto, abbiamo stanziamenti sufficienti”.