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La Giornata mondiale dell’educazione che si svolge domani 24 gennaio 2021 ha, questo anno un senso e una valenza molto diversa rispetto al passato.

 

 

La situazione pandemica che stiamo vivendo, le problematiche sociali, culturali, relazionali, mettono in evidenza il ruolo fondamentale dell’educazione per l’umanità. È bene sfatare il mito dell’educazione come mero apprendimento di conoscenze limitato al solo periodo legato all’istruzione scolastica, ed è necessario ribadire il concetto di “long life learning” vale a dire educazione per tutto l’arco della vita.

L’Unesco nelle giornate di oggi e domani ha promosso una conferenza dal titolo “Recuperare e rivitalizzare l’educazione per la generazione Covid 19”. Questo monito solleva numerose riflessioni pedagogiche che se tenute in conto porteranno alla rivisitazione di approcci educativi e formativi. Prima fra tutte è importante chiedersi chi è la generazione Covid 19 e quali le sue caratteristiche, ma soprattutto quali bisogni educativi porteranno alla luce. Se è vero che l’impatto sociale dell’esperienza pandemica è assimilabile a quello di una guerra, il dopo pandemia troverà una società avida di tutte quelle mancanze a cui l’emergenza ci ha purtroppo abituati. Il primo è più importante aspetto educativo con cui la scuola, le istituzioni, i luoghi di aggregazione ecc. dovranno fare i conti e la “fame” di socialità e di relazioni umane senza limiti. l’uomo è un essere sociale e per crescere, apprendere e costruire se stesso ha bisogni degli altri, le restrizioni causate dalla vicenda pandemica ci metteranno di fronte a vuoti evolutivi e a dinamiche comportamentali e valoriali nuove. I giovani, oggi, costretti a vivere dentro mura domestiche a limitare contatti tra pari, anche a causa della lunga chiusura delle scuole, costretti a non sperimentare emozioni e sentimenti, a non sviluppare la mente collettiva ed emozionale, rischiano di avere difficoltà nella comunicazione interpersonale e nella relazione fisica e sociale con l’altro. Usciti fuori dall’emergenza alla pedagogia si chiederà di attivare processi educativi sui gruppi e sui singoli per rielaborare quella relazione educativa bidirezionale e promuovere la socialità, la solidarietà e il bene comune. Notevole e lodevole da questo punto di vista è il ruolo della scuola dell’infanzia che restando aperta sta salvando una generazione dall’individualismo e dall’egoismo continuando a promuovere apprendimenti sociali, emozionali, collettivi.

La Giornata mondiale dell’educazione oltre ad essere una giornata di riflessioni, per la pedagogia è oggi anche una giornata di progettazione e di prevenzione per mettere in campo le azioni necessarie affinché l’hominis socialis non vada in via di estinzione.

 

Forum Famiglie Puglia