“Sono state vane le sollecitazioni, le segnalazioni, le riunioni, i suggerimenti che le associazioni di categoria delle strutture educative per minori da mesi rivolgono all’assessorato al welfare, per poter procedere alla regolare fatturazione dei voucher di conciliazione. Sono stati inutili anche gli appelli di migliaia di famiglie pugliesi. La Regione Puglia ha disatteso puntualmente tutti gli impegni assunti”.
Lo scrive in una nota Fabio Daniele, presidente regionale della Fism di Puglia, la federazione delle scuole materne e dei nidi. “L’Assessorato al welfare e la presidenza regionale - prosegue la nota - sono a conoscenza che, da mesi, migliaia di donne e di uomini, che operano nei servizi educativi, non percepiscono il loro giusto stipendio. Eppure, nessun atto di urgenza è stato previsto per addivenire ad una immediata soluzione del problema. Infatti, in un periodo di emergenza sanitaria e sociale la tecnostruttura regionale, invece di approvare procedure più snelle e meno farraginose, ha acuito la burocrazia e le richieste di adempimenti a famiglie e gestori”.
“Stiamo parlando - sottolinea Daniele - di oltre 500 strutture educative come asili nidi e centri socioeducativi che sono essenziali per la ripresa demografica, sociale, educativa ed economica del Paese e per l’incremento del lavoro femminile. Ricordiamo che i servizi educativi a gestione non profit in Puglia accolgono il 92% dei minori. La giunta regionale ha anche approvato il documento per “la strategia regionale per il contrasto alla povertà educativa”, ma in concreto sembra che l’assessorato al welfare lavori, con forte impegno, per chiudere centinaia di servizi educativi che accolgono circa 15mila minori”.
“Per tutte queste motivazioni - annuncia - proclamiamo lo stato di agitazione e venerdì 28 maggio 2021 manifestano pubblicamente. La manifestazione di protesta si svolgerà davanti la presidenza della Regione Puglia e saremo pronti ad accogliere il presidente Emiliano e l’assessora al welfare Barone. Ci auguriamo che il nostro presidente voglia incontrare e guardare negli occhi centinaia di donne senza stipendio, disperate perché non possono soddisfare i loro bisogni primari. Ci auguriamo che il presidente Emiliano voglia attivare le procedure di urgenza per dare risposte immediate a migliaia di operatrici e di famiglie pugliesi”.
“Proporremo al presidente Emiliano - conclude la nota - di programmare insieme al mondo del non profit, affinché anche le donne pugliesi possano continuare a svolgere la loro attività lavorativa, assicurando ai loro figli di poter frequentare un asilo nido o un centro socioeducativo. Proporremo al presidente Emiliano di non distruggere quanto costruito in 15 anni di lavoro in questo settore, e di attivare immediatamente ingenti risorse regionali e i fondi europei derivanti dal Pnrr e dal Por 21/27. Infatti, ricordiamo che i fondi del Pnrr e del Por 21/27 allocano centinaia di milioni di euro sulla coesione sociale per il raggiungimento di specifici obiettivi prioritari quali: il contrasto alla povertà educativa post-pandemia, l’incremento del lavoro femminile e la possibilità di avere servizi educativi per la conciliazione vita - lavoro.