Adesso basta! Invece di festeggiare un punto che può valere la salvezza, a Lecce si mugugna e se si otterrà la salvezza ci sarà anche qualcuno che festeggerà (perché salirà sul carro del vincitore!) con l'amaro in bocca e con l'ipocrisia nel cuore.
Così non va. Non ci lasciamo rubare la festa, né la serie A. Si può comprendere la tristezza immediata per la mancata vittoria, ma basta ragionare un poco sui numeri e sul campionato per capire che oggi il Lecce ha sigillato la serie A. Lo scriviamo ora e lo diciamo in anticipo contro ogni scaramanzia: possiamo festeggiare la serie A, perché il miracolo sportivo è a un passo. Oggi il Lecce lo ha conquistato. I salentini sono a +3 dal Verona che, per scavalcarci, dovrebbe vincere contro l'Empoli e battere il Milan al San Siro. Ad essere obiettivi, impresa impossibile. Se, allora, il Verona facesse 4 punti nelle ultime 2 gare, al Lecce ne basterebbero 2 per festeggiare. E le due gare per i salentini non sono insormontabili: parliamo di Monza e Bologna che giocheranno per la gloria ma non per la classifica. Che dire poi dello Spezia? Dovrà giocare contro il Toro in casa e la Roma all'Olimpico. Anche in questo caso, i liguri potranno al massimo fare 4 punti e, al Lecce, basteranno 3 punti per rimanere sopra i liguri, magari nell'ultima gara contro il Bologna. Dunque, il punto di oggi vale oro.
Poi possiamo riflettere sul brutto calo dei salentini nel girone di ritorno, possiamo criticare l'errore di non aver preso una punta centrale da doppia cifra, e possiamo anche dire che negli ultimi tempi è latitato il gioco offensivo. Ma cosa importa se i punti per la salvezza li abbiam presi nel girone di andata e ora siamo in flessione? Che importa se ci salveremo solo all'ultima giornata, magari giocando male e buttando palloni in tribuna? Non togliamoci la gioia di poter ottenere un grande risultato e non dimentichiamoci chi siamo e da dove veniamo. Alla fine, festeggeremo tutti e senza amaro in bocca e, forse, avremo l'umiltà di dire grazie a questa società e al direttore Corvino. Su di lui, pesa solo il demerito di non saper comunicare i suoi sentimenti e il suo amore viscerale per il Lecce, ma Pantaleo è un tifoso vero, a volte poco umile, ma schietto e sincero. Compattiamoci tutti e facciamo festa perché il Lecce più povero di tutta la serie A otterrà la permanenza. Scacciamo l'autolesionismo e stiamo calmi. La serie A è il nostro scudetto... Ci siamo quasi, non dimentichiamolo.
Foto Copertina: Marco Lezzi