È un Lecce dal doppio volto ed è un Lecce di rimonta. Brutto e sbadato nel primo tempo, bello e spregiudicato nella ripresa. Tutto nel segno di Banda e Krstovic. Se il buon giorno si vede dal mattino, la scoperta di Corvino è di quelle azzeccatissime. In più, D'Aversa ha già in pugno la squadra, conosce i suoi uomini e i cambi non sono mai banali, ma veramente utili alla formazione.
Nel primo tempo, c'era troppa Fiorentina per un Lecce spento, poco umile e difensivamente deconcentrato. Così, dopo venti minuti, non è un caso che i giallorossi siano già sotto 2-0. Dopo tre minuti, sul primo calcio d'angolo, Niko Gonzalez, inspiegabilmente solo nel cuore dell'area di rigore, salta e colpisce di testa tra Pongracic, Baschirotto e Gallo. Altro errore al 20', allorquando, sulla sinistra, Gallo lascia una prateria e Baschirotto si addormenta, lasciando Duncan completamente solo a battere indisturbato Falcone. Ciò che sconcerta è però la mancata reazione della squadra, che non gioca in modo armonico, ma punta solo sulle individualità. Gli unici pericoli per i viola provengono dai recuperi dei palloni sulla trequarti avversaria, ma, ancora una volta, Raffia, Strefezza e Banda sono troppo individualisti e sbagliano le triangolazioni. Nel disastro generale, non si salva nemmeno Ramadani, impreciso nel dettare il gioco, e poco utile nel bloccare le avanzate avversarie. Gendrey soffre molto sulla sua fascia di competenza e non segue i tagli avversari.
Purtroppo, il primo tempo è solo di marca viola. Bonaventura gode di eccessiva libertà, Nico Gonzalez e Duncan entrano in area di rigore con incredibile facilità e la Viola può fare ciò che vuole, dominando in lungo e in largo. Il Lecce non riesce a tenere le misure, non tira mai in porta, e non è nemmeno insidioso. D'Aversa si vede che è nero dalla rabbia e, nella ripresa, ci sono subito due cambi, ma soprattutto un cambio di mentalità. Fuori Gallo e Gonzalez, dentro Dorgu e Kaba. Anche la pressione del Lecce è diversa. Banda è più lucido e Strefezza lotta su ogni pallone. Gli effetti si vedono subito e, al 4', Banda serve Raffia, il quale fa esplodere il destro che si insacca nel sette.
La Fiorentina è stordita, ma un errore in uscita di Falcone può costare caro ai giallorossi al 10'. Strefezza si sposta sull'out di destra e Almqvist ne giova. Anche Pongracic inizia a giocare di anticipo sugli avversari. Kaba dà maggiore equilibrio rispetto a Gonzalez, ma Banda non riesce a puntare gli avversari. La Viola è stanca e ha perso le certezze del primo tempo.
Al Lecce manca il tiro in porta, ma c'è intensità. Anche Dorgu pressa molto in avanti e non va per il sottile, chiudendo spesso Bonaventura.
È un altro Lecce e la Fiorentina soffre. Italiano allora corre ai ripari inserendo Nzola. Ramadani è un altro giocatore e i lanci per Banda sono precisi e puntuali.
Al 68' Krstovic fa il suo ingresso in campo al posto di Raffia, autore del gol della speranza, ma colpito dai crampi.
Krstovic si posiziona al centro dell'attacco ed è subito mobile, mentre Strefezza va a fare il trequartista. Il gol è nell'aria e quando Banda crossa per Krstovic che aveva iniziato l'azione il 2-2 è servito per l'esultanza dei tremila giallorossi. Al 85', D'Aversa cambia inserendo Blin e togliendo Strefezza. Così i giallorossi si coprono maggiormente e si assestano a centrocampo.
L'arbitro dà ben 8 minuti di recupero. La Fiorentina preme con tanti cross in area ma il Lecce, pur abbassandosi, resiste. Se il Lecce riuscirà a giocare per 90 minuti come nel secondo tempo, allora ci sarà da divertirsi. Quattro punti tra Viola e Lazio sono un bel bottino per gli indomabili salentini.