Frizzi e lazzi sabato e domenica scorsi, di sera, all’insegna del tutto esaurito, nella sala teatro della parrocchia San Sabino di Lecce per la rappresentazione della commedia “Le ulìe te la discordia”, in due atti, scritta e diretta da Chiara Caniato.
A portarla in scena, alla presenza del parroco don Sandro Quarta e di un’autorevole rappresentanza di sacerdoti diocesani, la compagnia teatrale “Gli amici di Raniero”, formata da attori giovani e meno giovani del quartiere, tra i quali la stessa autrice Chiara, Francesco Lodeserto, Daniele Pedone, Giada Cillo, Tamara Vincenti, Luigi Bergamo, Flavia Romano e Sofia Caricato.
Una commedia realistica, nel solco della tradizione goldoniana, nella cui trama si intrecciano le vicende di uno spaccato della società salentina degli ultimi decenni. Emergono le figure femminili a tutto tondo, cioè in ogni sfaccettatura caratteriale, da Marie Antoinette Josephine Joan d’Asburg Loraine con la sua mondanità spirituale, frutto della globalizzazione, Comare Graziella, emblema del moralismo a buon mercato e dell’oscurantismo culturale, Virna, rassicurante e protettiva, pregna di equilibrato pragmatismo femminile, Giliola, la figlia ideale della famiglia del Mulino Bianco, e sua sorella Olivia, tenace e lungimirante, in cerca di conferme personali e professionali.
Più bistrattate le figure maschili: Gualtiero, il patriarca un po' narcisista e balzano, vittima dell’universo femminile, Otto von Wurstellon, prototipo del mucculone germanico, rabberciata rivalsa delle emigrazioni del dopoguerra, e Totò, all’opposto, ragazzo sveglio e sapidamente ironico.
Insomma, la compagnia è in procinto di partire in tour verso nuovi approdi e palcoscenici del nostro territorio. Il suo impegno è sociale, il suo obiettivo è divertire, fare aggregazione in progetti a scopo benefico, avvicinare i giovani al teatro con uno spirito di servizio e cooperazione. In effetti, la sua attività, nata per l’intuizione del poeta e scrittore Pasquale Nestola, venuto a mancare per distrofia muscolare, ha subìto una battuta d’arresto nel 2017, in seguito alla malattia del piccolo Raniero Pedone (dal quale la compagnia trae il nome), che, nonostante la sua tenera età ha costituito la punta di diamante del gruppo ed oggi è il suo pungolo per continuare a recitare con passione ed entusiasmo, anche dopo la sua prematura scomparsa, avvenuta lo scorso giugno.