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Un frammento di cornicione del capitello di una colonna barocca dell’altare laterale situato nella navata destra si “sbriciola” durante la dcorsa notte nella chiesa di Santa Maria della Grazia in Piazza Sant'Oronzo e così crea potenziali preoccupazioni per le celebrazioni e i numerosi turisti che quotidianamente la visitano.

 

 

Così uno dei più ammirati edifici sacri leccesi, che già nel Seicento, insieme con Santa Maria della Porta, era una delle due mete di pellegrinaggio della popolazione locale, ora sarà chiusa per i necessari lavori di manutenzione straordinaria.

La tradizione parla di un evento prodigioso avvenuto il 7 agosto 1585, per intercessione della Madonna raffigurata su un’icona trecentesca e veneratissima dai leccesi soprattutto in particolari situazioni di difficoltà.

Già negli anni passati, importanti lavori erano stati eseguiti e lo stesso tempio sacro, sede di parrocchia dal 1606 sino a qualche decennio fa, era stato chiuso. Il ripetersi del deterioramento si deve alla fragilità della pietra leccese, che, soprattutto a motivo dell’umidità, spesso si sgretola giungendo a volte a polverizzarsi.

Occorre pure ricordare che Santa Maria della Grazia fu eretta addirittura sulle rovine dell’anfiteatro romano. La costruzione risale al 1585 con progetto redatto dal monaco Michele Coluzio, appartenente all’Ordine dei Teatini, e portato a cinque anni dopo. L’edificio custodisce, oltre a pregevoli dipinti, uno dei più artistici organi della città, inaugurato  nel 1983 e particolarmente apprezzato per le sue 1300 canne nei numerosi concerti organizzati.

 

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