L’astinenza digitale e la vacanza dallo smartphone rappresentano il nuovo lusso per i tanti utenti tecnologici: niente internet, niente social e niente followers, esigenza di relazioni con gente in carne ed ossa, relax e contemplazione alla ricerca di pace e di nuove energie. In una parola alla ricerca della felicità!
L’ultimo Global Wellness Summit (GWS) svolto a Cesena, evento che riunisce i leader internazionali dell’economia del benessere, ha analizzato il fenomeno. Gli ‘scollegati’ nel 2018 sono scesi al 37% (erano il 50% nel 2017) e cresce il popolo degli infelici digitali sempre sotto pressione. Ha dichiarato l’economista inglese Thierry Malleret al Summit di Cesena: “Il 2018 è stato l’anno del battesimo di chi, a forza di essere sempre reperibile o dipendente da internet, si sente male, più infelice e perfino meno produttivo. Il 2019 sarà quindi l’anno del recupero del proprio stato mentale restando unplugged”.
Spiegano gli analisti del report GWS: “La reazione contro Big-Tech è appena iniziata. Aumentano le ricerche che attestano i disastrosi effetti delle connessioni digital e social costanti sul nostro cervello e sulla felicità. Siamo al punto che la tech-addiction è pari alla dipendenza da fumo di una decina di anni fa, in cui si assisteva ad una iniziale riluttanza dei cittadini a riconoscerne gli effetti negativi sulla salute ma anche ad una presa di coscienza che è aumentata di anno in anno. Il mondo del wellness di lusso quindi si focalizza sempre di più su questo aspetto e offre soprattutto tempo ‘off’ e cure per digital addicted”.
Il report mondiale cita l’Italia come fonte per ritemprarsi dall’overdose di smarpthone, come l’Eremito di Parrano, monastero ristrutturato vicino ad Orvieto, che propone pacchetti silenzio, nessun wi-fi, sale illuminate da candele e ‘ritiri benessere’ di 50 ore.
La nuova forma di felicità? Ritornare alle relazioni personali!