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Sono tante le attività estive organizzate con grande impegno da gruppi e vari centri ecclesiali. Occasioni preziose di elevata formazione umana e cristiana. Magari pure per abitare con sapienza nel cyberspazio.

“Più che insegnare tecniche, l’educazione dei mezzi di comunicazione sociale, contribuisce a creare nelle persone il buon gusto e il veritiero giudizio morale: Si tratta di un aspetto di formazione della coscienza... La Chiesa dovrebbe offrire un’educazione ai media di questo tipo”, affermava già diciassette anni fa Etica in internet.

La Lettera pastorale dell’arcivescovo Michele Seccia ha dedicato un’approfondita attenzione alle positive possibilità culturali e pastorali dei nuovi mezzi di comunicazione sociale, tra i quali Portalecce costituisce ormai un riferimento di grande interesse.

Avviati a conclusione i diversi cammini annuali dei gruppi ecclesiali e con i numerosi grest, campiscuola, seminari e vari momenti comunitari familiari in pieno svolgimento, può essere allora interessante promuovere uno sguardo retrospettivo di verifica, per progettare una positiva programmazione pastorale per un uso davvero valido di Internet nell’attuale contesto del cyberspazio, come propone ad esempio il noto documento La Chiesa e Internet.

“La programmazione pastorale delle comunicazioni sociali dovrebbe provvedere a questa formazione” (Aetatis novae, n. 28), confrontandosi con le altre dimensioni della vita pastorale impegnate nella sfida formativa.

Si tratta di guardare alla persona nella sua interezza, raccogliendo le diverse istanze in ambito giovanile, famigliare, parrocchiale e sociale incarnate nel reale, e quindi pure nella realtà virtuale.

È proprio urgente e necessario, nell’attuale momento di tanta secolarizzazione, che ogni operatore pastorale, insieme con la necessaria testimonianza personale e il dialogo con tutti, offra, unitamente con la comunità, una risonanza affidabile del Vangelo. Anche utilizzando sapientemente Internet.

 

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