Accompagnare la formazione dei propri figli, aiutandoli a gestire proficuamente, smartphone, tablet e gli altri strumenti digitali costituisce ormai un impegno importante per un educatore.
E così poter determinare e condividere le buone direttive che riescano ad armonizzare il virtuale con il reale, migliorare le attività di studio, ottimizzare l’operosità nel lavoro e sviluppare la comunicazione interpersonale, accrescendo le tante potenzialità della creatività umana.
La famiglia deve rinnovarsi: anche perché non può e non riuscirà a estromettersi dal nuovo ambiente culturale, che deve essere abitato positivamente.
C’è, davvero, molto diffusa, una carenza da superare. A cominciare dai genitori. Già con i figli molto piccoli. Altrimenti, papà e mamma rimangono indietro e non sanno stare con competenza e con un apprezzato approccio in punta di piedi accanto ai ragazzi.
Il riferimento immediato riguarda l’uso del cellulare e i criteri secondo cui adoperarlo.
Si pensi poi alla scelta del primo momento d’utilizzo dello smartphone personale o all’uso dei videogiochi con il bisogno di affrontare i rischi d’isolamento dalla realtà concreta, la facile manipolazione tramite diffusione di faike news, i pericoli del cyber bullismo, le difficoltose valutazioni di alcuni social e giochi a prima vista apparentemente non pericolosi…
Occorre pure tenere presente che sul web molti ragazzini sperimentano con i loro coetanei nuove possibilità di libertà, conquista di autonomia, miscuglio tra vita concreta e realtà virtuale… E poi possono affrontare argomenti del loro intimo che non riescono a sviluppare con i genitori e gli insegnanti. Tra l’altro, come non ricordare che la “dissociazione familiare” s’incrementa tanto con i pasti consumati tra una chat e l’altra, con la regola del “Silenzio, parla la tv!”, con il troppo tempo senza reale dialogo interpersonale…
Intanto, si può segnalare che su Internet vi è già qualche “decalogo” con indicazioni utili, che sorgono specifici centri di ascolto, che nei piani pastorali vi sono tanti suggerimenti per le comunità.
È importante che genitori e formatori rimangano davvero riferimento educativo essenziale.