Un’onda di colori, di balcone in balcone. Una lunga catena di adesioni all'appello lanciato dall'arcivescovo di Lecce, Michele Seccia, che in occasione della Pasqua ha invitato famiglie e comunità parrocchiali a riempire di luce e di gioia la domenica più importante dell’anno, suggerendo di addobbare con colori e disegni i balconi, le terrazze, le finestre, le scale, le porte di casa.
E di lanciare un messaggio semplice, anche solo “Buona Pasqua”, per “testimoniare la gioia che viene dalla Resurrezione”. La risposta non si è fatta attendere. L’iniziativa #GRIDATELODAITETTI ha infatti attraversato ogni angolo della diocesi: numerosi quartieri di Lecce, e poi Arnesano, San Pietro Vernotico, Surbo, Trepuzzi, Squinzano Monteroni, Lizzanello, Cavallino, Giorgilorio, Vernole, Melendugno, San Cesario, Lequile, Carmiano, Torchiarolo. Il primo è stato lo stesso arcivescovo che ha ornato di drappi di speranza la facciata dell’episcopio e del seminario di Piazza Duomo, nel cuore di Lecce.
Poi, squarci di futuro in ogni dove, nei quartieri e nei paesi. Dai balconi e agli ingressi delle abitazioni sono spuntati striscioni, cartelloni, composizioni floreali, bandierine, luci, palloncini. Colori a gogò. E i disegni, stupendi, dei bambini.
Ma anche vestiti a festa, brindisi augurali, versi poetici e semplici messaggi carichi di speranza: “Buona Pasqua”, “Torneremo ad abbracciarci e sarà più ancora più bello”, “Cristo è risorto, andrà tutto bene”, “Alleluia”. Un contagio di sorrisi e di colori per celebrare la gioia della Pasqua, per riempire di luce il grigiore imposto dall'emergenza sanitaria e dall'isolamento sociale.
C’è chi non si arrende, dunque, al buio della pandemia. Un urlo di speranza affidato ai segni e anche al suono dirompente delle campane a distesa: un “concerto di Pasqua”, diffuso dai campanili delle chiese, che ha attraversato come un inno le strade deserte. Una grande catena di luce innescata, nonostante tutto, dalla creatività, dalla gioia e dalla voglia di voltare presto pagina delle famiglie, dei bambini, delle comunità parrocchiali che ha raccolto l’invito dell’arcivescovo.