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Anche la Chiesa di Lecce è entrata nel clima del mistero pasquale. In tutte le comunità si susseguono le iniziative parallele a ciò che già la liturgia offre in abbondanza alla preghiera, alla meditazione e alla conversione personali e comunitarie.

 

Ieri sera, nella chiesa di Sant'Irene gremita all'inverosimile di fedeli accorsi da tutta la diocesi per contemplare in un atmosfera silenziosa e orante il racconto degli ultimi giorni di Gesù, il concerto sacro “Passio” con il canto della Passione secondo Giovanni su musiche di don Marco Frisina.

La formazione corale, composta dai cori di San Pietro in Lama, Cavallino e Merine, assemblata da don Michele Giannone, esperto di teologia biblica e appassionato di musica sacra, ha offerto spunti di riflessione grazie anche alle interpretazioni dei solisti, due sacerdoti e un diacono (prete fra due mesi): don Mattia Murra, don Andrea Gelardo e don Gabriele Morello che hanno intonato tute le parti del “passio giovanneo”: l'evangelista che racconta, i protagonisti che hanno vissuto nel bene e nel male la via della croce e lo stesso Gesù.

Sorprendente il raccoglimento nell'immensa aula di Sant'Irene: non solo silenzio ma nemmeno alcun applauso fuori posto. Seguitissima la diretta tv streaming di Portalecce.

Al termine del concerto la gratitudine dell'arcivescovo Michele Seccia - notevole anche la presenza di sacerdoti ai Teatini - a don Michele, ai tre solisti e al folto gruppo corale. “Ormai ci siamo - ha detto Seccia prendendo la parola a fine concerto – la quinta settimana di quaresima ci proietta verso i giorni della passione e iniziative come questa ci aiutano nel penetrare spiritualmente il dono della croce. 'Chi canta, prega due volte' diceva Agostino. E aggiungerei: chi canta ilracconto della passione contempla più in profondità il dono di salvezza del quale siamo tutti destinatari”.

Si ringrazia Gabriele Coppola e per le riprese tv e per le foto.

 

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