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Il libro che riguarda la celebrazione del vescovo chiamato Cerimoniale dei vescovi ricorda che la chiesa cattedrale è quella in cui si trova la Cattedra segno del magistero e della potestà del pastore particolare, nonché il segno dell’unità di coloro che credono.

Per quanto riguarda la vita liturgica della chiesa cattedrale il Concilio Vaticano secondo nella Costituzione Sacrosanctum Concilium al n. 41 si esprime cosi: Il vescovo deve essere considerato come il grande sacerdote del suo gregge: da lui deriva e dipende in certo modo la vita dei suoi fedeli in Cristo. Perciò tutti devono dare la più grande importanza alla vita liturgica della diocesi che si svolge intorno al vescovo, principalmente nella chiesa cattedrale, convinti che c'è una speciale manifestazione della Chiesa nella partecipazione piena e attiva di tutto il popolo santo di Dio alle medesime celebrazioni liturgiche, soprattutto alla medesima eucaristia, alla medesima preghiera, al medesimo altare cui presiede il vescovo circondato dai suoi sacerdoti e ministri”. Per questo, la chiesa cattedrale è considera centro della vita liturgica della diocesi.

Il Triduo pasquale è il tempo centrale dell'anno liturgico. Esso celebra gli eventi del Mistero pasquale di Gesù Cristo, ossia l'istituzione dell'eucaristia, del sacerdozio ministeriale e del comandamento dell'amore fraterno, e la passione, morte, discesa agli inferi e la resurrezione.

Nella nostra chiesa cattedrale come da programma la Settimana Santa inizia nella Domenica delle Palme con la benedizione dei rami d’ulivo e delle palme presso la chiesa di Santa Chiara (domani ore 11) e la processione verso la chiesa cattedrale dove sarà celebrata l’eucaristia, durante la quale si farà memoria dell’Ingresso di Gesù a Gerusalemme.

Altra celebrazione significativa il Mercoledì Santo a sera quando sarà celebrata la santa messa del Crisma. A questa messa (ore 19), che vuole significare l'unità della Chiesa locale raccolta intorno al proprio vescovo, sono invitati il popolo di Dio e tutti i presbiteri della diocesi i quali, dopo l'omelia del vescovo, rinnovano le promesse fatte nel giorno della loro ordinazione sacerdotale. Durante questa liturgia, il vescovo consacra l’olio del crisma, e benedice l'olio dei catecumeni e l'olio degli infermi, che verranno poi presentati nelle comunità parrocchiali dai parroci durante la messa della Cena del Signore. Essi sono gli olii che si useranno durante tutto il corso dell'anno liturgico per celebrare i sacramenti: il crisma viene usato nel rito del Battesimo, nel rito della Confermazione e nell'Ordinazione dei presbiteri e dei vescovi e nella consacrazione delle nuove chiese; l'olio dei catecumeni viene usato nel Battesimo; l'olio degli infermi viene usato per l'Unzione degli infermi.

La sera (ore 19) del Giovedì Santo con la Messa in Coena Domini inizieranno le celebrazioni del Triduo Pasquale facendo memoria dell’istituzione dell’Eucaristia e del Sacerdozio; altra particolarità di questa celebrazione è il rito della lavanda dei piedi, gesto simbolico attraverso il quale si fa memoria del comandamento dell’amore e si esprime un reale e fattivo atteggiamento alla disponibilità, di accoglienza e di servizio della comunità ecclesiale. Al termine della celebrazione nell’Altare della reposizione verrà custodita l’Eucaristia che sarà posta all’adorazione dei fedeli per fino alla liturgia del venerdì.

Il Venerdì Santo è dominato dalla Croce. Attraverso un’azione liturgica vespertina (ore 18), unica nel suo genere, si fa memoria della Passione e morte del Signore. 

Il Sabato santo è giorno della memoria della sepoltura di Cristo, non ha una liturgia propria ad eccezione della preghiera del mattino svolta secondo le indicazioni e i testi offerti dalla Liturgia delle Ore. A tale proposito se, la Lettera circolare della Congregazione per il Culto Divino Paschalis Sollemnitatis, per la preparazione e celebrazione delle feste pasquali, raccomanda l’importanza nelle comunità della celebrazione della Liturgia delle Ore durante il Triduo, tanto più lo è per la chiesa cattedrale. Anche nella nostra Chiesa Cattedrale si è voluta dare la giusta importanza alla celebrazione della Liturgia delle Ore (ore 9).

Infine la Celebrazione della Veglia Pasquale, durante la quale si fa memoria della risurrezione del Signore, considerata nella sua globalità con gesti, i simboli e i testi che la differenziano da qualunque altra celebrazione cristiana, è la più grande catechesi di storia della salvezza che si possa attuare nel contesto dell’anno liturgico. La Veglia (ore 22) così come la conosciamo e viviamo noi oggi è nata per celebrare la risurrezione del Signore e per concludere il lungo cammino del catecumenato con la recezione dei sacramenti dell’iniziazione cristiana.

Ricondurre l’attenzione dei fedeli alle celebrazioni pasquali che sono origine e fondamento di tutte le altre, in quanto rendono presente il mistero della Pasqua che rimane il centro di tutta la storia della salvezza aiuterebbe il popolo di Dio a prendere sempre più coscienza che attraverso la Liturgia celebrata e vissuta possiamo dire con le parole del IV prefazio pasquale :“l’uomo ritorna alle sorgenti della Vita”.

 

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