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A poche ore dal traguardo, la sua ordinazione sacerdotale,  abbiamo raccolto le emozioni, i pensieri e le attese di don Luca Curlante che oggi, in piazza a Melendugno verrà ordinato presbitero dall’arcivescovo Michele Seccia.

In che modo ti sei preparato alla tua ordinazione sacerdotale? Come stai vivendo questi giorni di preparazione?

Ho avuto la grande grazia di poter vivere la preparazione immediata all’ordinazione sacerdotale proprio nei luoghi di Gesù, nella sua terra. Sono infatti appena tornato dalla Terra Santa con i miei compagni di corso del seminario, e sono tornato a Melendugno proprio a ridosso dell’ordinazione.  Credo che sia la più bella preparazione che avessi  potuto sognare per questo giorno così importante: stare nei luoghi in cui Gesù è nato e vissuto insieme ai miei compagni di percorso, questo mi ha anche permesso di liberarmi da tante piccole preoccupazioni e dalle questioni organizzative.

In che modo guardi al tuo futuro da sacerdote? Hai delle ambizioni particolari?

Ambizioni direi di no, sono sempre stato poco ambizioso. Più che essere ambizioso sono uno che desidera. E il desiderio buono e bello combacia sempre con la volontà di Dio, che è sempre una volontà di bene per ognuno di noi. In questo momento spero di fare bene quello per il quale sono stato chiamato ovvero completare i miei studi a Roma e svolgere questi primi passi di ministero sempre a Roma nella parrocchia cui sono stato affidato. Il futuro è di Dio e di chi sa sognarlo con Lui. Il desiderio più grande è quello di essere prete felice in mezzo a chi il Signore vorrà mettermi accanto.

La tua ordinazione si celebra nel tuo paese proprio nel giorno in cui la comunità festeggia l'antica tradizione della Madonna di Roca?

Semplicemente un bel segno che si aggiunge ad un'altra coincidenza, quella del mio compleanno che sarà proprio oggi. È bello essere ordinati nella propria parrocchia, nel luogo dove sono stato accolto con il battesimo, dove sono cresciuto nella fede e dove sono stato accompagnato in questi anni di formazione. In fondo ogni vocazione è sempre frutto anche di una comunità che prega.

Quali sono gli aspetti della tua vita che ritieni che fino ad ora siano stati importanti, e che continueranno ad esserlo in relazione alla tua nuova vita da sacerdote?

Sicuramente la preghiera, quella relazione quotidiana con il Signore tramite l'eucarestia e la sua Parola. E poi sicuramente l'essere circondato da persone che mi vogliono bene come la mia famiglia e i miei amici, i compagni di corso, e i fratelli e amici presbiteri che mi sono stati vicini in questi anni di formazione e che so continueranno ad esserlo.

 

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