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Si conclude domani giovedì 30 maggioalle 19 nel chiostro dell'antico seminario di piazza Duomo con la testimonianza di don Marco Pozza la prima edizione di “Dialoghi al pozzo”.

Dopo l’incontro di venerd’ scorso con Francesco Giorgino, infatti giunge al termine la rassegna di conversazioni sui temi della comunicazione ideata dall’arcivescovo Michele Seccia e organizzata dall’Ufficio diocesano delle comunicazioni e da Portalecce in preparazione alla Giornata delle comunicazioni che si celebra da 53 anni in tutto il mondo nella domenica dell’Ascensione (quest’anno il 2 giugno).

Sarà  Raffaella Meo (Telerama) a conversare con don Marco Pozza, volto noto della tv ma anche sacerdote molto impegnato nella pastorale giovanile e carceraria. Noto a Padova tra i ragazzi come “don Spritz” in quanto all’ora dell’aperitivo da giovane viceparroco li raggiungeva nei locali per parlare loro di Dio.

Così si parla di lui sulla sua “parrocchia virtuale” www.sullastradadiemmaus.it in cui commenta brani del Vangelo e fatti di cronaca, interagendo con il pubblico. “Marco Pozza (1979), teologo e parroco del carcere ‘Due Palazzi’ di Padova, è uno «straccio di prete al quale Dio s'intestardisce ad accreditare simpatia, usando misericordia», come ama descrivere se stesso. Infastidito dal fatto che il mondo intero conosca ‘Il piccolo principe’ ma quasi nessuno sappia chi è il suo papà letterario, si è invaghito assai di Antoine de Saint-Exupéry, conseguendo il Dottorato in Teologia alla Pontificia Università Gregoriana con una dissertazione su ‘Cittadella’, l'unica opera postuma dello scrittore-aviatore francese. Con una scrittura imprevedibile e indisponente, esordisce mandando alle stampe il suo primo romanzo, ‘Penultima lucertola a destra’ (2011), al quale fa seguire ‘Contropiede’ (2012) e ‘Il pomeriggio della luna’ (2016). È con la trilogia sulla figura di Cristo - ‘L'imbarazzo di Dio’ (2015), ‘L'agguato di Dio’ (2016) e ‘L'iradiddìo’ (2017) - che diventa uno degli autori spirituali più interessanti del panorama nazionale. Vincitore del Premio speciale ‘Biagio Agnes’ 2016 per il giornalismo, assieme ad altri tre sacerdoti conduce il sabato pomeriggio su Rai1 ‘Le ragioni della speranza’, all'interno del programma ‘A Sua Immagine’. Nel 2017, assieme al regista Andrea Salvadore, ha ideato e condotto per Tv2000 ‘Padre nostro’, programma televisivo in nove puntate che ha avuto come ospite fisso Papa Francesco. Dal programma nasce il libro ‘Quando pregate dite: Padre nostro’ (LEV – Rizzoli) scritto a quattro mani con il Sommo Pontefice. Appassionato di sport e giornalismo, nel poco tempo libero che gli rimane ha già iniziato ad abbozzare la sua prima enciclica, qualora gli toccasse la dura avventura d'essere eletto Papa. L'incipit è già stato messo nero su bianco: «Ho odiato ogni minuto di allenamento ma mi dicevo: non rinunciare. Soffri ora e vivi il resto della vita da campione» (M.C.Clay). Un prete da galera”.

Il titolo dell’incontro di domani ripropone quello di un suo libro: “Dire Dio. Tra Cocktail, graffiti e canto gregoriano”, scritto con partecipazione e leggerezza e nato dalla sua concreta esperienza di evangelizzazione dei giovani direttamente nei locali della movida padovana, per avvicinarli alla sensibilità ed alla via religiosa.

 

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