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All’inizio del solenne pontificale presieduto dal card. Marcello Semeraro nella cattedrale di Lecce, l’arcivescovo Michele Seccia ha rivolto al porporato “ritornato” nella sua “Casa” - come egli stesso ha detto – gli ha rivolto un caloroso messaggio di “bentornato”. Ecco il testo integrale.

 

Eminenza reverendissima, caro don Marcello,

Sono lieto di accoglierti in questa nostra cattedrale di Lecce, unitamente al card. Salvatore De Giorgi, agli arcivescovi e vescovi, al clero, alle distinte autorità e al popolo santo di Dio.

Si tratta della tua prima visita in terra di Puglia e sono veramente onorato di riceverti in quella che è e sarà sempre la tua “Casa”. Infatti, caro don Marcello, qui, tra la tua gente, dovrai sentirti sempre appoggiato ed amato, sostenuto ed incoraggiato. Sappiamo bene cosa significhi indossare la “porpora cardinalizia”. Oltre che segno di stima, è infatti, prima di ogni altra cosa, simbolo di donazione di vita e autentica testimonianza di fede.

Nel clero di Lecce, sono tanti i sacerdoti che, ancora oggi, ricordando il tuo insegnamento e ispirandosi alla tua testimonianza, ti chiamano maestro. Lo fanno non soltanto perché per tanti anni sei stato professore, ma soprattutto perché hai testimoniato con la vita cosa significhi essere discepolo del Signore.

Il discepolo di Gesù non ha paura di affrontare le grandi e difficili sfide del mondo. Egli infatti conta non sulle sue forze, bensì sulla presenza e sull’azione dello Spirito Santo che guida la barca della Chiesa di Pietro. Quante volte hai tenuto lezioni magistrali sulla santità, l’unità, la cattolicità e l’apostolicità della Chiesa!

Oggi, tutti noi ci rallegriamo di poterti vedere nel cuore della Chiesa e desideriamo ancora ascoltare la tua parola che conforta, rafforza la nostra fede, invita ad arricchire la nostra speranza e ci radica sempre più nella carità.

Oggi, desideriamo sentire dalla tua voce il medesimo grido di Dio che ci chiama alla santità della vita e ci santifica con il Suo amore. Lo desideriamo ascoltare, in modo particolare da te, che, già da qualche anno, ma ora con piena dedizione, sei stato chiamato a studiare, approfondire e testimoniare quanta santità il Signore continua a spargere nella Chiesa, mediante i suoi figli diletti, i santi.

Caro don Marcello,

la nostra Lecce risplende per il martirio dei suoi Santi Patroni. Tutta la terra di Puglia è disseminata di straordinarie figure di santi. Ora, con Te, desideriamo invocarne l’intercessione, per celebrare i divini misteri e contemplare l’amore di Dio che si dona sull’Altare. Questo è il desiderio di questo popolo, del clero di Lecce che ti continua a seguire con orgoglio e affetto, dei cari confratelli vescovi e di noi tutti, perché, ne siamo certi, solo la santità salverà il mondo!

 

Photogallery di Arturo Caprioli

 

 

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