Quello che accade ogni giorno nel mondo non può lasciarci indifferenti. I destini di tanti popoli, di tante nazioni, di tante persone sono un grido d’aiuto che non si può fingere di non sentire.
Quello che accade ogni giorno nel mondo ci tocca e ci interroga su come possiamo, noi, rispondere a tanto male, a tanta sofferenza, a tanta disperazione. Ogni anno migliaia di persone perdono la propria vita nella speranza di poter costruire, in Europa, un futuro diverso per sé stessi e per i propri cari. I sogni di questi ragazzi che fuggono da guerre, persecuzioni e povertà non sono diversi dai nostri: pace, stabilità, possibilità di lavorare e creare una famiglia, libertà. Per questo anche quest’anno, come ogni anno, la Comunità di Sant’Egidio sente l’esigenza di vivere, insieme a quanti vorranno partecipare, un momento di riflessione e di preghiera per tutti coloro che hanno perso la propria vita, nel corso di quest’anno nei “viaggi della speranza”, per ricordare ognuno di loro, ogni storia, ogni sogno spezzato perché, ormai ci siamo abituati ad ascoltare le notizie tragiche di naufragi nel Mediterraneo ma non dobbiamo mai dimenticare che in quelle notizie non si parla di numeri ma di esseri umani.
L’appuntamento per la preghiera dal titolo “Morire di Speranza” è per stasera 22 agosto alle 20 presso la chiesa di Santa Maria della Grazia, in Piazza Sant’Oronzo a Lecce. Sarà l’occasione per affidare al Signore la memoria dei tanti nostri fratelli che hanno perso la vita nel corso dell’anno ma anche per rispondere ad una cultura sempre più chiusa ed inaccogliente che finisce per disumanizzarci e permettere che accadano tragedie come quella, recente, di Civitanova Marche dove Alika Ogorchukwu, un uomo nigeriano di 39 anni è stato pestato e ucciso in strada tra l’indifferenza generale. Sarà presente a Lecce, don Paolo Cristiano, sacerdote della Comunità di Sant’Egidio, parroco della diocesi di Frosinone.