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Una bellissima notizia sta allietando ancor più del solito il tempo di Avvento dell’Azione cattolica di Lecce.

 

 

 

Come ogni anno, infatti, il Centro nazionale ha selezionato alcune associazioni diocesane, chiedendo loro di indicare due accierrini e un educatore per incontrare tutti insieme, in udienza privata, il Santo Padre e portargli gli auguri di Natale da parte di tutta l’associazione.

E quest’anno, tra le Ac “fortunate”, c’è anche quella della diocesi di Lecce. Subito dopo aver ricevuto la straordinaria comunicazione, la presidenza diocesana si è quindi attivata per coinvolgere le Ac parrocchiali nel percorso, non semplice, di individuazione dei due ragazzi, chiamati a rappresentare gli oltre duemila accierrini dell’Ac di Lecce. La scelta è, alla fine, caduta su Bridget, della parrocchia Santi Angeli Custodi in San Pietro Vernotico, e Gabriele, della parrocchia Maria SS. Assunta in Arnesano. Saranno loro, accompagnati dalla responsabile diocesana Acr, Giulia D’Alfonso, ad incontrare il prossimo venerdì 15 dicembre Papa Francesco, insieme ad altri 18 ragazzi di tutta Italia e alla presidenza nazionale di Ac.

E proprio per preparare al meglio i ragazzi a questo speciale appuntamento, gli stessi sono stati invitati, insieme alle famiglie e agli educatori, a partecipare domenica scorsa alla celebrazione eucaristica presieduta dall’assistente diocesano Acr, don Cosimo Marullo, che al termine della messa ha consegnato ai ragazzi un vero e proprio mandato: “Cari Bridget e Gabriele - si legge nella pergamena consegnata ai ragazzi -, in questa domenica in cui si parla di preparare la via al Signore, oggi voi siete chiamati a percorrere il cammino per incontrare il successore dell’apostolo Pietro, Papa Francesco, per porgergli gli auguri natalizi. Avete ricevuto questo grande dono, un dono che parla di responsabilità, perché voi siete davanti al Papa i rappresentanti di tutta l’Acr… nelle mani del Papa consegnate tutta la vostra gioia e la gioia dei nostri accierrini e di tutta l’Ac di Lecce”.

Ai ragazzi sono stati poi donati dei semini, uno dei segni che hanno animato la Festa del Ciao di poche settimane fa, “da donare al Papa, in questo anno in cui riflettiamo sulla terra come la nostra casa, da custodire e valorizzare. Possano essere segno di una fanciullezza che sboccia come un girasole per lasciarsi illuminare e seguire l’unico vero sole della nostra vita, Gesù.”

 

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