Presso la parrocchia di San Massimiliano Kolbe a Lecce si è tenuta, nel pomeriggio di ieri, una manifestazione dal titolo “Ricordare per cambiare”, una campagna di sensibilizzazione promossa dall’Associazione nazionale familiari e vittime della strada che ha visto anche l’installazione di una Ghost Bike.
L’evento fortemente voluto dal parroco, don Maurizio Ciccarese, ha posto l’accento sulle realtà del quartiere motivando la necessità di dare un segnale forte e visibile per cercare di combattere a tutti i costi la disattenzione e l’irresponsabilità alla guida commentando che “la promozione della cultura dell’attenzione, del rispetto delle regole e della salvaguardia della vita umana è un dovere di ogni cittadino ma, soprattutto, di ogni battezzato”.
Ha accolto l’invito l’arcivescovo Luigi Pezzuto, che con la saggezza del pastore ha chiesto a tutti attenzione e rispetto per la vita, bene prezioso per il quale dobbiamo essere grati, auspicando che “la necessità di far terminare le sofferenze per questi tragici incidenti debba essere immediata e reale. Importante è la vita di ognuno”. Il presule ha cercato, in questo modo, di donare parole di consolazione ai parenti che hanno perso una persona cara.
Presente l’assessore Giancarlo Capoccia che ha posto un riflettore sulla distrazione alla guida che, anche con il suo lavoro di vigile del fuoco, oltre che come assessore al ramo, nota ogni giorno sulla strada. Disattenzione che molto spesso nasce dalla “nuova droga: il cellulare - così come ha sottolineato lo stesso -. Basta un attimo per perdere il controllo di una circostanza che si presenta all’improvviso. Occorre sempre rimanere vigili e attenti”.
L’assessore Andrea Guido ha ringraziato dell’attenzione che proviene dal parroco del quartiere Kolbe, sottolineando come la Chiesa, in special modo la parrocchia che vive il territorio, diventa il primo riferimento e megafono affinché possa crescere la responsabilità civile: “Il dolore di una madre che perde un figlio in un tragico incidente non è superabile - rivolgendosi alla responsabile della sede di Melendugno, ha proseguito commosso -. Voglio che il mio abbraccio possa rappresentare l’abbraccio di tutta la comunità”.
Emozionanti e riflessivi gli interventi dei referenti per le sedi di Merine/Lizzanello e Melendugno dell’Associazione nazionale familiari e vittime della strada.
Giuliana Serino, della sede di Melendugno ha portato la sua testimonianza: “Un figlio perso in un incidente stradale, il ricordo di quello che per me è rimasto un bambino, non avendo potuto vederlo crescere”; così anche Franco Marchello, della sede di Merine/Lizzanello, raccontando la storia di suo figlio e del suo amichetto, “ho visto il viso di mia moglie sfiorire, dopo aver cercato e voluto in tutti i modi questo figlio portato via per una disattenzione, travolti da un’auto sulla strada di San Cataldo. È un dolore che non si supera”.
Don Maurizio Ciccarese ha espresso il desiderio di continuare a proseguire un cammino di sensibilizzazione, responsabilità e informazione insieme alle autorità e ai referenti dell’associazione.
Subito dopo le commoventi testimonianze, si è provveduto ad installare la Ghost Bike nel primo incrocio del quartiere dove è stata riportata una targa con la scritta: “Se potessi parlare ancora ti direi”. Doveroso un ringraziamento anche alla Polizia Locale che, come angeli custodi, sono stati presenti per controllare il traffico e consentire che la manifestazione si svolgesse in tutta sicurezza.
Momenti di emozione sono proseguiti con la celebrazione della santa messa in ricordo di tutte le vittime della strada.